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PITTORI: Giovanni di Paolo

Madonna in trono col Bambino, Agostino, angeli e santi

Madonna in trono col Bambino, Agostino, angeli e santi

 

GIOVANNI DI PAOLO

1454

New York, Metropolitan Museum

 

Madonna in trono col Bambino, Agostino, angeli e santi

 

 

 

La tavola che raffigura la Madonna in trono con in braccio il Bambino in compagnia di angeli e santi fu dipinta da Giovanni di paolo nel 1454. Attualmente è conservata a New York al Metropolitan Museum of Art. Il Polittico fu eseguito a tempera su tavola, con le dimensioni di 270 x236 cm, ed era stato commissionati dagli agostiniani di Cortona. Giovanni di Paolo sullo scalino di marmo dello scomparto centrale lascià questa iscrizione: .. OPUS IOHANNES MCCCCLIIII.

Il polittico raffigura la Madonna in trono con quattro angeli e i santi Lucia, Agostino, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino. Firmato e datato 1454 da Giovanni di Paolo, e, come sembrano comprovare recenti ricerche. era destinato alla chiesa di sant'Agostino a Cortona. L'opera, proveniente dalla collezione Tommasi-Aliotti di Cortona, probabilmente fu ordinata al pittore per la cappella di Niccolò di Cristoforo Tommasi, o fors'anche per l'altare di Zaccaria di Matteo Cenni dei Bencivenni (poi Luparelli), un mercante di Cortona, che nel 1450 decise di legare 80 fiorini per la costruzione di una cappella dedicata a san Giovanni Battista. Quest'ultima possibilità è forse la più convincente, dato che, secondo la supposizione di Martin Davies, la predella con le Storie del Battista di Giovanni di Paolo, conservata alla National Gallery di Londra, avrebbe potuto completare originariamente la tavola del Metropolitan di New York. La presenza dei santi Nicola da Tolentino e Agostino è giustificato dalla destinazione a una chiesa agostiniana. Non a caso il santo vescovo, sotto il piviale e gli altri simboli episcopali, porta ben evidente il saio nero e la cintura dei monaci agostiniani secondo una consuetudine iconografica di lunga data che nell'Ordine agostiniano voleva affermare la diretta dipendenza dell'ordine dalla regola agostiniana. La raffigurazione di san Giovanni Battista con ogni evidenza va collegato alla titolazione della cappella. Non è del tutto certa I'identificazione di santa Monica, madre di Agostino. Qualche critico suggerisce che potrebbe piuttosto trattarsi di Mustiola o Marta, a cui erano intitolati alcuni conventi agostiniani a Montepulciano e a Siena, o Apollonia, della quale si conserva una reliquia nella chiesa di sant'Agostino a Cortona. Potrebbe essere anche Lucia, omonima della figlia del committente Zaccaria Bencivenni. Il polittico di New York, oltre che dalla predella della National Gallery con le Storie del Battista, peraltro mancante di uno scomparto, doveva essere completato nella parte superiore da cinque pinnacoli dipinti che sono andati perduti. L'opera è un notevole esempio di prototipo del polittico tardogotico, realizzato da Giovanni nella prima maturità artistica. La architettura complessiva è caratterizzata da figure dalle forme angolose, con scene ricche di preziosità miniaturistiche e suggestivi squarci paesistici nelle predelle.

 

 

Giovanni di Paolo

Pittore e miniaturista italiano, è stato uno degli artisti più importanti della scuola senese quattrocentesca.

Nelle opere giovanili si nota l'influenza dei maestri senesi precedenti, come Pietro Lorenzetti, ma il suo stile maturo diventò sempre più personale, caratterizzato da colori forti, netti, e forme allungate, seguendo poi i modi tradizionali di Gentile da Fabriano e le novità stilistiche di Sassetta.

Dotato di forte temperamento e sottile sensibilità, Giovanni si mostra paesista e narratore fascinoso, spesso perduto di un suo gusto fantastico. I suoi polittici tardogotici suggeriscono un'atmosfera quasi surreale, le figure umane, molto espressive e definite da segni di contorno netti, sono dipinte in paesaggi geometrici arricchiti di piccole scene miniaturistiche. Di lui si conoscono varie opere con soggetto Agostino e alcuni tratti della sua vita, oggi disperse in tutto il mondo. Nella Pinacoteca di Siena si conservano molte delle sue opere, tra cui spiccano la Madonna dell'Umiltà (1445 ca.) e il Giudizio universale (1460-1465).