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Assunzione della Vergine con i Santi Agostino e Michele Arcangelo
GIOVANNI DI PAOLO e MATTEO DI GIOVANNI
1474
Asciano, Museo Civico Archeologico e d'Arte Sacra Palazzo Corboli
Assunzione della Vergine con i Santi Agostino e Michele Arcangelo
L'opera è attribuita a Giovanni di Paolo con l'aiuto di Matteo di Giovanni ed è dipinta a tempera e oro su tavola. Proviene dalla chiesa di Sant'Agostino di Asciano nel senese. Il pannello centrale risale al 1460 circa, mentre i pannelli laterali furono probabilmente realizzati nel 1474.
Questo trittico in realtà è il risultato di uno spurio montaggio ottocentesco. Le tavole laterali appartenevano in origine ad una grande Assunzione della Vergine eseguita da Matteo di Giovanni nel 1474 per la chiesa di Sant'Agostino ad Asciano e oggi nella National Gallery di Londra. Al posto della tavola originale, si trova adesso un'altra Assunta, riferibile alla tarda attività di Giovanni di Paolo e che un tempo stava al centro del "Polittico di San Galgano", oggi nella Pinacoteca di Siena.
Il bizzarro assemblaggio è una testimonianza dell'uso ottocentesco di allestire questi falsificati ensemble costituiti da tavole di differenti provenienze. Nel contempo attesta anche la fortuna di un prototipo trecentesco oggi perduto. Tanto l'Assunta londinese, quanto quella di Giovanni di Paolo, si ispirano alla composizione della Vergine dell'Antiporto di Camollia, un affresco perduto che si stagliava sul principale accesso settentrionale di Siena e che era stato realizzato verso il 1330 da Simone Martini. Questo affresco proponeva immagine della Vergine che fu assai venerata per tutto il Quattrocento, grazie anche all'impegno di san Bernardino, che l'aveva tanto a cuore. Ne era talmente ammirato che ne ordinò una copia al Sassetta per la chiesa dell'Osservanza: quest'ultima tavola purtroppo andò distrutta durante la seconda guerra mondiale mentre era conservata nel Kaiser Friedrich Museum di Berlino.
Giovanni di Paolo
Per lo specifico ed eccentrico grafismo del suo linguaggio, Giovanni di Paolo (Siena, 1398-1482) costituisce uno dei più noti pittori del Quattrocento senese. Attivo fin da 1417, la sua arte rivela la sua capacità di adattare alla sua efficace visione linearistica le composizioni dei maestri del Trecento da Donatello al Beato Angelico, mantenendosi tuttavia fino alle opere tardive nell'area del gotico internazionale. Il passaggio di Gentile da Fabriano (1423-1425) a Siena ne segnò la carriera, che non fu mai avara di commissioni. Molti dei suoi polittici andarono ad arricchire le chiese degli Ordini mendicanti, prima tra tutti la chiesa di San Domenico a Siena, per la quale eseguì almeno quattro pale d'altare.
Matteo di Giovanni
Nato a Sansepolcro nel 1428, Matteo di Giovanni si trasferì presto a Siena, dove per 50 anni conobbe una carriera piena di successi. Si formò probabilmente alla bottega di Pietro di Giovanni d'Ambrogio. Verso il 1450, sperimentando le novità di Vecchietta, Donatello e Piero della Francesca, si impose come il più moderno dei pittori senesi, tanto da ottenere, verso il 1460, ben due commissioni per la Cattedrale di Pienza. Assai ricercato, realizzò un numero impressionante di pale d'altare e tavole anche per la devozione privata, dove mostra spesso una regressione artistica più popolana. Muore nel 1495.