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PITTORI: Martino di Bartolomeo di Biagio

Madonna con Bambino in trono, San Barnaba, San Lorenzo, Sant'Ansano, Sant'Agostino

Madonna con Bambino in trono, San Barnaba, San Lorenzo, Sant'Ansano, Sant'Agostino

 

 

MARTINO DI BARTOLOMEO

1400-1435

Siena, Pinacoteca Nazionale

 

Madonna con Bambino in trono, San Barnaba, San Lorenzo, Sant'Ansano, Sant'Agostino

 

 

 

Questo polittico di Martino di Bartolomeo, pittore senese del primo Quattrocento raffigura la Madonna con Bambino in trono attorniata da santi fra cui si riconoscono San Barnaba, San Lorenzo, Sant'Ansano e Sant'Agostino (all'estrema destra)Realizzata con la tecnica della tavola in legno, l'opera misura cm 166 in altezza e 240 in larghezza ed è attualmente conservata nella Pinacoteca Nazionale di Perugia.

Il santo è stato raffigurato come vescovo. Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Martino di Bartolomeo

Martino di Bartolomeo di Biago è stato un pittore senese quattrocentesco di buone qualità. Fu uno dei principali pittori della sua generazione e fu attivo, anche come doratore di manoscritti, dal 1389 e il 1434. Il suo stile artistico deve parecchio a Taddeo di Bartolo (1362-1422) nella cui bottega si ritiene abbia appreso l'arte pittoricao. Nella sua gioventù Martino collaborò sicuramente con Giovanni di Pietro da Napoli, che fu attivo a Pisa negli anni 1402-1405. L'affresco nell'oratorio di san Giovanni Battista di Cascina, a circa 10 km da Pisa, è opera di Martino, e risale al 1398. Il pittore ritornò definitivamente a Siena nel 1405 dove realizzò diversi affreschi nel Duomo e nel palazzo Pubblico.