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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Martino di Bartolomeo di BiagioPITTORI: Martino di Bartolomeo di Biagio
Sant'Agostino e donatore con san
Nicola da Tolentino, un angelo e
Maria Vergine annunciata
MARTINO DI BARTOLOMEO DI BIAGIO
1430-1435
Bagnoregio, chiesa di S. Agostino
Sant'Agostino e donatore, San Nicola da Tolentino, Angelo annunciante, Maria Vergine annunciata
Questa tavola costituisce uno scomparto di polittico ligneo cuspidato ormai smembrato dipinto fra il 1430 e il 1435 da Martino di Bartolomeo di Biagio. Qualche critico d'arte anticipa la sua realizzazione al primo Quattrocento fra il 1400 e il 1410. L'opera è attualmente conservata a Bagnoregio in provincia di Viterbo nella locale chiesa di S. Agostino ma proviene dalla chiesa dell'Annunziata, dove si trovava sull'altare dedicato a san Nicola da Tolentino.
La chiesa dell'Annunziata venne trasformata nel XIV secolo dalle originarie forme romaniche in un nuovo aspetto gotico, secondo la nuova sensibilità artistica del secolo. Al suo interno, a navata unica sormontata da tetto a capriate, conserva pregevoli affreschi cinquecenteschi, alcuni dei quali attribuiti a Taddeo di Bartolo e a Giovanni di Paolo. Inoltre vi sono conservati numerosi affreschi di scuola senese risalenti al periodo compreso tra il Trecento e il Cinquecento tra i quali uno raffigurante Santa Monica con il manto sorretto da Angeli, che protegge i suoi devoti, opera di Giovan Francesco d'Avanzarano. Prossimo alla chiesa si può ammirare un chiostro, realizzato interamente in cotto da Ippolito Scalza su progetto di Michele Sanmicheli con al centro un elegante pozzo di Ippolito Scalza (1604-1606).
La chiesa è dedicata oggi a Maria Santissima Annunziata, benché sia comunemente chiamata di sant'Agostino, per la presenza dell'antico convento degli Agostiniani presenti a Bagnoregio dal 1276. Nella cimasa del dittico si nota l'annunciazione a Maria, un soggetto che si può spiegare con il titolo della chiesa.
Il dittico raffigura due santi: Agostino e Nicola da Tolentino. Agostino sta a sinistra con i suoi attributi episcopali in atto di presentare un personaggio nel rispetto dei canoni iconografici tardo medioevali. Sotto il piviale indossa la tonaca nera degli eremitani agostiniani a rafforzare la convinzione dell'Ordine che lo considerava il suo vero fondatore. Ai piedi di Agostino si nota un frate inginocchiato in atto di preghiera con le mani giunte, che sicuramente è il donatore che ha richiesto la tavola.
Martino di Bartolomeo
Martino di Bartolomeo di Biagio è stato un pittore e miniatore attivo tra il 1389 e il 1434. Fu senz'altro uno dei principali pittori della Scuola senese quattrocentesca. Tenendo conto del suo primo stile, si ipotizza che abbia frequentato lo studio di Taddeo di Bartolo. Da giovane Martino collaborò con Giovanni di Pietro da Napoli (attivo nel 1402-1405) a Pisa. Firmò il ciclo di affreschi nella chiesa di San Giovanni Battista di Cascina, al di fuori Pisa datandolo 1398. Ritornò a Siena nel 1405 in modo definitivo e in città dipinse diversi cicli di affreschi nel Duomo e presso il Palazzo Pubblico. Ebbe altre commissioni ufficiali per realizzare pale d'altare o per dipingere in policromia delle sculture. Tutte queste attività testimoniano la sua versatilità e il prestigio che gli fu accordato. Martino lavorò anche come un illuminatore di manoscritti la cui mano è stata riconosciuta nella realizzazione di libri per il coro commissionati per la cattedrale di Lucca dal suo vescovo, Niccolò Guinigi, nel 1394.