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PITTORI: Galle Cornelis

Sant'Agostino cardioforo

Sant'Agostino cardioforo

 

 

GALLE CORNELIS

1605-1610

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica 

 

Sant'Agostino cardioforo

 

 

 

La stampa a firma di Cornelis Galle raffigura sant'Agostino in abiti monacali con in testa un curioso cappello a tre punte. Il suo viso esprime grande e intensa forza interiore. Lo sguardo è fisso su un punto oltre la visuale dell'ovale. Alle sue spalle si notano una mitra e il bastone pastorale, simboli della sua dignità episcopale. Nella mano sinistra regge un libro aperto che sta leggendo, mentre nella mano destra regge un cuore fiammante trafitto da due frecce che accosta al suo petto.

Una folta e riccioluta barba gli copre le gote e rende il suo viso ancor più autorevole.

Un lungo cartiglio alla base dell'ovale ricorda i meriti di Agostino, vescovo e Dottore dei Dottori, uomo sapiente, fondatore degli Eremitani e mai lodato a sufficienza per quanto ha saputo donare alla Chiesa: Afer, Hipponensis Episcopus Doctor Ecclesiae institutos Apostolorum tempore Canonicos Regulares scriptam Regulam Restauravit. Moritur Anno Christi 430 aetate sua 76.

La struttura dell'opera fu disegnata e incisa da Cornelius Galle.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Cornelis Galle

Cornelis Galle il Vecchio (1576 - 1650) è uno dei figli, probabilmente il minore, di Filippo Galle incisore di Anversa. Cornelis ebbe come maestro nell'arte della incisione il proprio padre. Seguendo l'esempio del fratello Theodoor fece un viaggio a Roma, dove soggiornò a lungo per molti anni. In questa città migliorò sensibilmente la sua capacità nel disegnare e acquisì una appropriatezza esecutiva tale da superare notevolmente sia suo padre che suo fratello. Dopo l'incisione di diversi lavori a Roma, ritornò ad Anversa, dove proseguì l'attività di un venditore di stampe e idi incisore di piatti. Produsse molto nella sua bottega sia per i suoi concittadini sia lavorando assiduamente ai suoi disegni. Nel 1610 diventa un maestro della Gilda di San Luca di Anversa. Fra i suoi allievi va ricordato Giovanni Florimi di Siena.