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PITTORI: Galle Cornelis

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

CORNELIS GALLE

1600-1610

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La stampa a firma di Cornelis Galle raffigura sant'Agostino in abiti episcopali con in testa la mitra e nella mano sinistra il bastone pastorale. La stampa appartiene a una serie che raffigura i quattro Dottori della Chiesa. Il suo viso esprime grande e intensa forza interiore. Lo sguardo è fisso su un punto oltre la visuale che richiama la presenza in cielo dello spirito divino. Alle sue spalle si nota una chiesa e più in lontananza un paesaggio ricco di case. Dalla chiesa sembra che stia uscendo una processione. Nella mano sinistra regge un cuore fiammante.

Una folta e riccioluta barba gli copre le gote e rende il suo viso ancor più autorevole.

Un lungo cartiglio alla base della stampa ricorda i meriti di Agostino, vescovo e Dottore dei Dottori, uomo sapiente, fondatore degli Eremitani e mai lodato a sufficienza per quanto ha saputo donare alla Chiesa:

S. AVGVSTINVS Episcopus Hipponensis ac Doctor Ecclesiae, natione Afer, civitate Tagastensis, patre Patritio et Mater Monica ortus. Obiit circa Annum  Domini CCCCXL V Kalendas septembris aetatis suae LXXVI. E piscopatus fuit anno XL.

La dicitura erroneamente segna la morte nell'anno 440 anziché 430.

 

 

 

Cornelis Galle

Cornelis Galle il Vecchio (1576 - 1650) è uno dei figli, probabilmente il minore, di Filippo Galle incisore di Anversa. Cornelis ebbe come maestro nell'arte della incisione il proprio padre. Seguendo l'esempio del fratello Theodoor fece un viaggio a Roma, dove soggiornò a lungo per molti anni. In questa città migliorò sensibilmente la sua capacità nel disegnare e acquisì una appropriatezza esecutiva tale da superare notevolmente sia suo padre che suo fratello. Dopo l'incisione di diversi lavori a Roma, ritornò ad Anversa, dove proseguì l'attività di un venditore di stampe e idi incisore di piatti. Produsse molto nella sua bottega sia per i suoi concittadini sia lavorando assiduamente ai suoi disegni. Nel 1610 diventa un maestro della Gilda di San Luca di Anversa. Fra i suoi allievi va ricordato Giovanni Florimi di Siena.