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PITTORI: Giovanni Lanfranco

Madonna col Bambino e i santi Agostino e Domenico

Madonna col Bambino e i santi Agostino e Domenico

 

 

LANFRANCO GIOVANNI

1605-1610

Napoli, Pinacoteca Nazionale di Capodimonte

 

Madonna col Bambino e i santi Agostino e Domenico

 

 

 

Nel 1634, chiamato a decorare la cupola del Gesù Nuovo, a Napoli, restò dodici anni nella città partenopea. Sebbene le prime opere di Lanfranco risentano del classicismo di Annibale Carracci, vi emerge chiaramente anche la profonda influenza dello stile del Correggio, ravvisabile soprattutto negli affreschi eseguiti tra il 1616 e il 1617 nella Sala Regia del palazzo del Quirinale a Roma.

Il più originale contributo dato dall'artista allo sviluppo della pittura romana consiste nella sua interpretazione dinamica e illusionistica del barocco. L'esempio più significativo è l'affresco della Assunzione della Vergine eseguito per la cupola di Sant'Andrea della Valle a Roma e terminato nel 1627. A quest'opera seguì un ciclo di affreschi di grande potenza drammatica, tra i quali quelli della tribuna e della volta della chiesa dei Santi Apostoli a Napoli (1638-1645 ca.). Lanfranco esercitò una vasta influenza, ispirando direttamente artisti napoletani come Mattia Preti, Francesco Solimena e Luca Giordano.

Domenico (Domingo) di Guzmán nato a Calaroga nel 1170 e morto a Bologna il 6 agosto 1221, fu il fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori ed è stato proclamato santo nel 1234. Alla nascita fu battezzato con il nome del patrono dell'abbazia benedettina di San Domingo de Silos, situata a pochi chilometri del suo paese natale. Inizialmente fu educato in famiglia, dallo zio materno, l'arciprete Gumiel de Izan, fu poi inviato, all'età di quattordici anni, a Palencia, dove per dieci anni frequentò corsi regolari di arti liberali e teologia. Conclusi gli studi a 24 anni seguì la sua vocazione ed entrò tra i canonici regolari della cattedrale di Osma dove venne consacrato sacerdote e dove il vescovo, Martino di Bazan, stava riformando il capitolo secondo la regola agostiniana, con l'aiuto di Diego Acevedo.

San Domenico si trasferì in Linguadoca, nel paese dei Catari, come missionario, per oltre dieci anni (1205-1216), collaborando col vescovo di Tolosa, Folchetto di Marsiglia e, come legato papale, cercò sempre di convertire gli eretici, con semplici riconciliazioni. La sua attività di apostolato era imperniata su dibattiti pubblici, colloqui personali, trattative, predicazione, opera di persuasione, preghiera e penitenza, appoggiato in questa sua opera da Folchetto, vescovo di Tolosa, che lo nominò predicatore della sua diocesi.

 

 

Giovanni Lanfranco

Nato a Terenzo, presso Parma nel 1582 e morto a Roma nel 1647, Lanfranco fu tra gli artisti più significativi del barocco romano. Studiò presso Agostino Carracci a Parma con il quale partecipò alla decorazione del Palazzo del Giardino a Parma. Dopo la morte di Agostino, fu inviato dal duca Ranuccio Farnese a Roma per studiare presso Annibale Carracci, con il quale lavorò per la realizzazione della decorazione della Galleria Farnese. Collaborò anche con Guido Reni per la decorazione di San Gregorio al Celio. Nel primo decennio del XVII secolo Lanfranco cominciò a farsi conoscere a Roma, dove avrebbe svolto la maggior parte della sua attività. La popolarità del drammatico stile barocco di Lanfranco è dovuta soprattutto agli affreschi eseguiti nella principali chiese romane. Dopo la morte di Annibale, nel 1609, tornò per qualche tempo in Emilia ma nel 1612 circa ritornò a Roma, dove gradualmente soppiantò il grande avversario Domenichino come più importante affreschista della città. Il loro lavoro può essere messo a confronto nella chiesa di Sant'Andrea della Valle; Domenichino dipinse l'abside e i pennacchi della cupola, ma Lanfranco fu ricompensato con l'incarico dell'Assunzione della Vergine (1625-1627) all'interno della cupola. L'affresco è una delle opere chiave dell'arte barocca e segnò la fine del dominio del classicismo della scuola bolognese a Roma. Lanfranco esercitò una vasta influenza, ispirando direttamente artisti napoletani come Mattia Preti, Francesco Solimena e Luca Giordano. La pittura da cavalletto di Lanfranco è molto meno rinomata ma egli creò splendide opere anche in questo campo. Particolarmente degne di nota sono l'Estasi di santa Margherita da Cortona (1622, Pitti, Firenze) e Maria Maddalena portata in cielo dagli angeli (1605 ca, Museo di Capodimonte, Napoli), un dipinto originalissimo nel quale la santa in estasi è trasportata dagli angeli in volo su una veduta poetica ed evocativa della campagna romana.

Ispirandosi direttamente alle grandi cupole correggesche, giunse a impianti spaziali dominati dallo scorcio e dal dinamismo delle masse, arrivando alla realizzazione di uno dei suoi capolavori: la decorazione della cupola di S. Andrea della Valle che gli diede grande fama e prestigiose commissioni come la decorazione della chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, dove si trasferì dal 1634 al 1647. Sempre a Napoli dipinse i cicli di affreschi per la Certosa di San Martino ed eseguì la decorazione della cupola di San Gennaro (il Duomo). Giovanni Lanfranco morì a Roma nel 1647.