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La Vergine con i santi Agostino e Nicola da Bari
FRANCESCO DE MURA
1740-1780
Località sconosciuta
La Vergine con i santi Agostino e Nicola da Bari
La tela viene attribuita al pittore napoletano Francesco de Mura (1696-1782) e raffigura la Vergine con in braccio il Bambino assisa su una nuvola con ai suoi piedi, a destra, sant'Agostino e, a sinistra, san Nicola da Bari.
La tela, dipinta a olio, misura 49 x 37 cm. Agostino è raffigurato nelle vesti monacali, mentre volge lo sguardo in direzione della apparizione della Vergine fra le nuvole. Al suo fianco un giovane, che guarda verso l'osservatore, regge con le mani un libro chiuso su cui è appoggiato un cuore fiammante. Libro e cuore fiammante sono i simboli iconografici maggiormente diffusi nelle rappresentazioni agostiniane e indicano da un lato la sua immensa produzione scritta a difesa della ortodossia cattolica e dall'altro il suo eccezionale amore per Dio.
L'opera è passata in un'asta di Artnet.
Francesco De Mura
Nasce a Napoli nel 1696 e vi muore nel 1782. Frequentò la bottega di Domenico Viola, e a partire dal 1708 entrò a far parte dello studio di Francesco Solimena, dove rimase fino al 1730. Questa esperienza condiziona la sua tecnica pittorica soprattutto nei dipinti risalenti al periodo 1720-30, tra le quali è da annoverare il Cristo morto in croce con san Giovanni per la Chiesa di San Girolamo alle Monache. Dal 1728, con i dipinti per la Chiesa di Santa Maria Donnaromita, De Mura avviò un percorso pittorico più personale, influenzato dalle tematica arcadiche che si stavano diffondendo nei circoli culturali a Napoli. Dal 1741 al 1743 si trasferì a Torino dove conobbe l'architetto barocco Filippo Juvara, il pittore Corrado Giaquinto e l'architetto Benedetto Alfieri. Tornato a Napoli la sua opere ebbe un largo riconoscimento. De Mura mantenne contatti con diversi artisti attivi soprattutto a Roma, in particolare con il pittore francese Pierre Subleyras. La sua tecnica cromatica influenzò i contenuti del classicismo-rococò del Settecento napoletano. Alla sua morte lasciò tutte le opere e i bozzetti in suo possesso alla storica istituzione di Carità del Pio Monte della Misericordia di Napoli.