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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Gaspare DizianiPITTORI: Gaspare Diziani
Battesimo di sant'Agostino
DIZIANI GASPARE
1750
Treviso, chiesa di sant'Ambrogio
Battesimo di sant'Agostino
In questa spettacolare tela lunga quasi 6 m e alta 2,74 cm Diziani rappresenta l'episodio del battesimo di sant'Agostino, avvneuto a Milano nella notte di Pasqua dell'anno 387.
Il santo è inginocchiato dinanzi ad Ambrogio, cui è dedicata la chiesa in località sant'Ambrogio alla Fiera, dove è conservato il dipinto. Il vescovo, dall'aspetto ancora giovanile versa sul capo di Agostino l'acqua benedetta utilizzando una conchiglia jacobea. La scena si svolge in un ambiente monumentale piuttosto vasto, dove sono assembrate numerose persone che, oltre ai chierici, assistono all'evento. Dietro Agostino altre due persone con l'abito bianco aspettano di essere battezzate. Possiamo riconoscere nei due personaggi Alipio ed Adeodato che ricevettero il sacramento nella stessa occasione di Agostino. La struttura dell'opera e soprattutto le tonalità evidenziano l'influenza che Ricci ebbe su Diziani. Lo si nota in particolare nel colorismo e nella plasticità delle forme, anche nelle grandi composizioni come questa.
Gaspare Diziani
Gaspare Diziani o De Cian nacque a Belluno nel 1689 figlio di Giuseppe e di Giustina Lina. Ebbe come primo maestro il pittore locale Antonio Lazzarini, un mediocre pittore bellunese. Si trasferì poi a Venezia nella bottega di Gregorio Lazzarini e successivamente in quella di Sebastiano Ricci (1709-1711).
Sorretto da una notevole facilità esecutiva, nel secondo decennio del Settecento iniziò una prolifica attività dipingendo opere a carattere sacro, decorazioni in residenze private e scenografie teatrali. Nel 1717 accompagnò a Monaco di Baviera e Dresda lo scenografo Alessandro Mauro, con cui collaborò presso vari teatri. Nel 1720 tornò a Venezia, dove rimase fino al 1726, quando, su invito del cardinale Pietro Ottoboni, si trasferì a Roma per lavorare in S. Lorenzo in Damaso.
Nel 1727 realizzò l'Estasi di san Francesco in S. Rocco a Belluno, che è considerato il suo primo dipinto firmato e datato. Tra il 1750 e il 1751 lo troviamo a Bergamo, dove affrescò il soffitto di S. Bartolomeo. Fra il 1755 e il 1758 decorò alcune stanze di Ca' Rezzonico a Venezia, dove nel 1760 eseguì alcune tele per la chiesa del Carmine e per la scuola di S. Giovanni Evangelista. La frequenza delle commissioni testimoniano come dal 1740 Diziani fosse considerato uno tra i principali interpreti della pittura di figura veneziana. In particolare era apprezzato per il suo linguaggio semplice quanto raffinato e contraddistinto da un vibrante cromatismo. Nel 1755 fu tra i fondatori dell'Accademia veneziana di pittura, diventandone presidente nel periodo 1760-1762. Morì improvvisamente a Venezia nel 1767. Anche i figli Antonio e Giuseppe divennero pittori paesaggisti, di cui si ricordano gli affreschi della villa Barbini a Casella d'Asolo.
La sua intensa produzione è attestata anche in Friuli, dove si conserva un consistente nucleo di dipinti. Ne troviamo nel duomo di San Vito al Tagliamento (Madonna del Carmine con i santi Giuseppe e Nicolò e l'Immacolata tra i santi Francesco da Paola e Sebastiano del 1750 circa); nella parrocchiale di Prodolone (la Visitazione del 1750 circa); nella parrocchiale di Colloredo di Monte Albano (Annunciazione); nella chiesa di S. Pietro ai Volti di Cividale del Friuli (la Vergine adorata da quattro frati cappuccini); nel duomo di Tolmezzo (Madonna con il Bambino, santi e le anime del Purgatorio) e nella parrocchiale di Codroipo (San Giuseppe che appare ai santi Giovanni Evangelista, Pietro e Giovanni Battista).