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PITTORI: Francisco de Goya

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

FRANCISCO DE GOYA

1766

Calatayud, chiesa di San Juan el Real

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

L'opera che raffigura sant'Agostino è stata realizzata con la tecnica a olio su una tela incollata e inchiodata su tavolato. Realizzata verso il 1766 per la chiesa di San Juan el Real a Calatayud nei pressi di Saragozza, la tela misura 800 cm nella sua larghezza massima. Sant'Agostino è stato raffigurato dall'artista in posizione frontale, seduto su un trono di nuvole, vestito con abiti pontificali, munito di un elegante mantello azzurro, di mitra e bastone pastorale. Il santo rivela un atteggiamento di preghiera, alzando leggermente il viso in preda a un rapimento estatico. Le sue braccia sono allargate con i palmi aperti e con la mano sinistra alza in alto un cuore fiammante. Alla sua destra un angioletto porta il bastone su cui sono posti alcuni rami frondosi. Questo pennacchio occupa l'angolo del lato del Vangelo più lontano dal presbiterio.

La realizzazione di questo, come degli altri pennacchi presenti nella chiesa, è inquadrabile nel contesto dell'ampliamento architettonico e del rinnovamento decorativo della chiesa dei Gesuiti di Calatayud, che fu realizzato tra il 1747 e il 1767 grazie soprattutto alle rendite ottenute dal lascito testamentario di Giuseppe Ximeno e alcuni contributi di privati.

Dai resoconti del lascito sappiamo che l'opera fu commissionata alla fine del 1762 ad un pittore di Saragozza soprannominato il Lancetero, che può essere identificato con Francisco Bayeu. I preparativi per l'esecuzione dei pennacchi tuttavia furono ritardati fino al 1766. Bayeu tuttavia nel frattempo si era trasferito a Madrid nel 1763 per lavorare nella bottega di Mengs, per cui alcuni studiosi hanno ipotizzato che la realizzazione della commissione sia stata trasferita al suo discepolo Francisco de Goya, che avrebbe dipinto i pennacchi intorno al 1766, poco prima dell'espulsione dei Gesuiti nell'aprile del 1767. Goya in questa occasione avrebbe utilizzato alcuni bozzetti che lui stesso aveva realizzato, in quella che sarebbe stata la sua prima importante commissione. Sulla paternità dei dipinti, tuttavia, non esistono prove conclusive. L'attribuzione a Goya è stata formulata nel 1984 da José M. Arnaiz e Rogelio Buendía e da allora è stata generalmente accettata dalla storiografia.

 

In questi pennacchi, diversamente da quanto avviene in altre serie simili attribuite a Goya (Muel e Remolinos), i quattro Padri della Chiesa d'Occidente sono stati rappresentati con i loro tipici attributi agiografici e iconografici. Così san Gregorio Magno appare con la tiara e la triplice traversa propria dei papi mentre scriveo un libro ispirato dallo Spirito Santo, che appare al suo fianco in forma di colomba. Sant'Ambrogio a sua volta appare vestito in abiti pontificali, con mitra e pastorale vescovili, in atteggiamento di lettura di un libro sorretto da un angioletto. San Geronimo, barbuto e calvo, indossa le vesti cardinalizie e si prepara a scrivere con la penna su un libro, mentre un leone siede ai suoi piedi. Anche sant'Agostino è in abiti episcopali e, mentre stende le braccia, tiene nella mano sinistra un classico cuore fiammeggiante. Le quattro figure si trovano su nuvole che traboccano dalla struttura architettonica, con uno sfondo blu scuro. Questi dipinti presentano nel loro insieme e nonostante un restauro un aspetto un po' sporco, probabilmente dovuto alla risalita del preparato bituminoso o asfaltico applicato al fasciame.

La figura di Agostino presenta linee dure, con profili molto definiti, luci applicate in modo efficace sui bordi e colori dalle gamme fredde. La tecnica utilizzata evidenzia pennellate larghe e vigorose non sempre applicate con fermezza.

 

 

Francisco de Goya

Goya è forse l'artista del passato che più di ogni altro affascina la sensibilità contemporanea. In lui vediamo delle fonti di numerose esperienze artistiche del nostro tempo. La sua arte ha una immensa forza creativa, che ha saputo trascendere le circostanze storiche e geografiche, mostrando una efficace capacità di rispecchiare l'uomo di ogni tempo. Le sue opere spaziano in una grandiosa varietà di soggetti dal sociale al religioso. Francisco Goya, uno dei più grandi pittori spagnoli, nasce il 30 Marzo 1746 a Fuendetodos, un piccolo paese vicino a Saragozza. Nel 1763 Francisco Goya si trasferisce a Madrid, con il sogno di essere ammesso all'Accademia delle Belle Arti di San Fernando. Nel 1769, Francisco Goya, parte per l'Italia e si stabilisce a Roma, dove dipinge con i pittori romani di via Condotti e piazza di Spagna. La fama di Francisco Goya, fra gli obblighi da cortigiano e le sue legittime aspirazioni artistiche, cresce lentamente, ma finalmente, nel 1780, viene accolto "de mérito", come membro della Reale Accademia di San Fernando di Madrid. Muore a Bordeaux nel 1828.