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PITTORI: Taddeo Kuntz

Agostino e la Vergine offrono il pane della guarigione a san Nicola da Tolentino

Agostino e la Vergine offrono il pane della guarigione a san Nicola da Tolentino

 

 

KUNTZ TADDEO

1780-1790

Bracciano, chiesa di Santa Maria Novella

 

Agostino e la Vergine offrono il pane della guarigione a san Nicola da Tolentino

 

 

 

A Bracciano, nella chiesa di santa Maria Novella, troviamo una raffigurazione del miracolo della apparizione della Vergine, che dona a san Nicola ammalato il pane della guarigione. Coprotagonisti della scena sono Agostino e un angelo. Quest'ultimo si trova alle spalle di Nicola mentre lo sta sorreggendo e gli offre il pane. Sant'Agostino, a un livello superiore, vestito con la tonaca monacale e un bastone nella mano destra, presenta Nicola ala Vergine che è seduta su un trono di nubi. Un piccolo gruppo di angeli fa da contorno alla scena. I personaggi principali sono allineati lungo una diagonale che sale dal basso a sinistra verso l'apice destro: nell'ordine si individuano san Nicola seduto sul proprio giaciglio, Agostino  e la Vergine.

La chiesa agostiniana di santa Maria Novella a Bracciano è una fondazione quattrocentesca, ristrutturata nel Settecento.

La storia della chiesa è strettamente connessa a quella del convento degli Agostiniani, che fu fondato nel 1438 per volere del cardinale Giordano Orsini. L'architetto Domenico Rainaldi costruì, tra il 1692 ed il 1696, l'altare della chiesa con il paliotto intarsiato e con le statue di Sant'Agostino e di Santa Monica, statue scolpite da Giovanni Francesco Torriani. All'interno della chiesa si possono ammirare l'affresco del pittore polacco Taddeo Kuntz nell'abside, dove è raffigurata l'Assunzione di Maria, e tre tele del pittore Giuseppe Tori, allievo di Kuntz e frate agostiniano.

 

 

Taddeo Kuntz

Conosciuto anche come Taddeo Pollacco per le sue origini, nacque a Zielona Gora nel 1727 e morì a Roma nel 1793.da giovane visse a Cracovia con il padre a servizio del Vescovo di quella città Andrea Zaluski. Il vescovo intuì le doti artistiche del ragazzo e lo mandò a Roma per istruirsi. Qui rimase dal 1754 al 1756. Tornò a Roma nel 1765 per dipingere gli affreschi della chiesa di S. Stanislao dei Polacchi, poi si trasferì a Frascati per dipingere alcuni spazi nel Seminario Tuscolano e nel Palazzo Vescovile su commissione del cardinale Duca di York. Stilisticamente fu un seguace di Maratta e di Giaquinto, tanto da essere considerato l'ultimo pittore del Rococò a Roma. I suoi lavori sono conservati anche in alcune ville di Frascati dove decorò alcune sale delle Ville Tuscolane come Villa Parisi. Ad Ariccia affrescò le sale interne della "Locanda Martorelli" con tematiche ricavate dall'Eneide che si legavano direttamente alla storia mitologica della fondazione di Ariccia. Diverse sue opere sono oggi conservate nei musei e nelle chiese di Cracovia, Varsavia e Kock.