STUDI STORICI SULL'ORDINE AGOSTINIANO

 

 

 

Oltre che alle bolle pontificie, agli atti  capitolari e alle Costituzioni degli anni 1284-1290, i documenti utilizzati dagli storici dell'Ordine agostiniano sono i lavori della prima ora redatti da Enrico de Friemar (1243-1340) e Giordano da Quodlinburg o di Sassonia (1300-1380).

Tra coloro che hanno continuato gli studi sull'Ordine va certamente ricordato Thomas de Herrera (1585-1654), che riuscì con il suo Alphabetum a riunire migliaia di notizie sicure sugli agostiniani dalle origini fino al 1640. A Lorenzo Orsacchi da Empoli (1565-1632) dobbiamo il Bullarium Ordinis incompleto, nonostante le aggiunte di Luigi Torelli (1609-1683).

In seguito troviamo Giovanni Felix Ossinger (1694-1767) con la Bibliotheca, che è probabilmente la migliore bibliografia generale dell'Ordine, degnamente seguita per le province spagnole e latino-americane dall'Ensayo di Gregorio de Santiago Vela (1865-1924).

Sia pure in tono minore l'aggiornamento fu eseguito per le province italiane da David Aurelio Perini (1868-1935) con la sua Bibliographia.

Un notevole impulso fu dato alla storiografia agostiniana da Esteban Eustasio (1860-1945) che pubblicò gli atti dei Capitoli generali e dei Capitoli provinciali di Roma e di Francia, con le bolle e i testi inediti dal XIII al XIX secolo.

Saturnino Lopez (1865-1944) proseguì nella direzione tracciata da Esteban pubblicando l'antica documentazione di molti conventi italiani, l'elenco completo delle bolle relative all'Ordine, l'indice delle persone e dei conventi citati nei registri agostiniani medioevali.

Nel XX secolo di rilevante importanza sono gli studi di Francis Roth (1900-1968) e Adalbert Kunzelmann (1898-1975) che documentano con criteri moderni la storia della provincia d'Inghilterra e delle quattro province di Germania.

Oltre a questi grandi storici, altri autori hanno infine trattato di aspetti anche particolari dell'ordine agostiniano approfondendo questioni rilevanti nel campo storico, religioso, devozionale.