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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Cinquecento > Actopan > Parete ovest > Martin de CordobaCICLo AGOSTINIANo a Actopan
Martin de Cordoba
MAESTRO DI ACTOPAN
1550-1560
Actopan, convento di san Nicola da Tolentino
Martin de Cordoba
Questo personaggio viene citato da Gutierrez fra gli spagnoli che insegnarono nelle Università di Lerida, Valencia e Salamanca, che identifica nei tre scrittori Bernardo Olivier, Martìn di Cordoba e Jaime Perez di Valencia, morto nel 1490.
Fray Martin Alonso de Cordoba è nato a Cordoba alla fine del XIV secolo.
Proveniva da una famiglia nobile, probabilmente legata alla stirpe di Alcaudete. Queste origini gli permisero non solo l'accesso a una vasta formazione universitaria, ma anche agli ambienti della corte spagnola, dove divenne maestro dei giovani nobili.
La storia della sua vita è strettamente legata al mondo universitario.
Celebre studioso, teologo e scrittore del pre Rinascimento spagnolo, rivestì il ruolo di Vicario del convento del suo ordine a Salamanca e dal 1431 ha insegnato teologia a Tolosa e Salamanca, scrivendo diverse opere in latino dal contenuto teologico o filosofico. Gli scritti di alcuni dei suoi biografi lodano in particolare la sua la produzione e la conoscenza erudita, mettendo in evidenza gli anni dedicati all'insegnamento. Tra le espressioni utilizzate da questi scrittori troviamo epiteti molto illuminanti del tipo "meraviglioso sciencia", "ha scritto Apocalypsi, libro ben difficultoso per capire" o ancora "cathedratico per molti molti anni a Salamanca e Tholosa della Francia".
Si conoscono alcune sue opere: in particolare possiamo citare un Compendio di Fortune (1440-1453) composto in due libri dedicati a Don Alvaro de Luna, il potente agente e favorito di Giovanni II. Dei due volumi solo il primo è in linea con il tema presentato, mentre il secondo affronta i generi già umanistici del dialogo usando come fonti lo pseudo Seneca e Giovanni Boccaccio.
Dedicò alla Infanta Isabella, la futura regina di Spagna, il libro dal titolo Il giardino delle nobili fanciulle (1468-1469), dove difende i suoi diritti al trono, con giustificazioni di tipo femminista tipiche dell'umanesimo rinascimentale. Sappiamo anche che compose un Trattato sulla predestinazione dove esprime le ragioni per difendere la libertà e il libero arbitrio.
Nel corso della sua carriera universitaria ha acquisito vari titoli e incarichi: nel 1431 ottiene la laurea in teologia e gli viene concessa licenza come insegnante presso l'Università di Tolosa. E' stato elogiato per il suo atteggiamento devoto e umile, e ha sempre preferito una vita ritirata. Questa decisione gli è valsa l'opportunità di essere nominato tra i beati dell'Ordine di Sant'Agostino. I suoi biografi lodano pure la sua speciale abilità nella predicazione, il che si vede nel particolare stile delle sue opere per la formazione spirituale dei laici, come è chiaramente evidenziato nel Trattato sulla predestinazione. Nonostante la vita ritirata, i suoi legami con le università e la dedizione allo studio gli procurarono alcuni problemi quando prese corpo la riforma Osservanti che iniziò attorno al 1431 e raggiunge Salamanca nel 1452. Come conseguenza della restaurazione di un maggiore rigore monastico, nel 1454 fu costretto a lasciare il convento e la sua cattedra di filosofia morale. E' probabile che, grazie all'aiuto dei suoi amici, sia stato trasferito al convento di Valladolid, dove rimase fino al 1461. Fray Martin ha mantenuto sempre buoni rapporti con i membri importanti della corte, quale ad esempio Alvaro de Luna, a cui ha dedicato una delle sue opere più famose, il Compendio della Fortuna.
A conferma di questo favore regale stanno le varie offerte che Giovanni II e Enrico IV gli fecero per servire a corte.
Morìnel 1476.