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CICLo AGOSTINIANo di Giovan Pietro Da Cemmo a Cremona

Nascita di Agostino nella Chiesa di S. Agostino a Cremona

Nascita di Agostino

 

 

GIOVAN PIETRO DA CEMMO

1498-1504

Cappella del SS. Sacramento in S. Agostino a Cremona

 

Nascita di Agostino

 

 

 

Sotto il matrimonio di Monica ci sono due pannelli ben conservati: il primo è questo che raffigura la nascita di Agostino. A sinistra Monica è seduta nel suo letto con le mani giunte. Un piatto è davanti a lei con dei pani e delle posate. Due donne la aiutano: una porta il vino, l'altra è seduta e tiene in mano qualcosa che non si riesce più a distinguere. In un'altra camera dalle ampie arcate che conferiscono profondità all'ambiente.

Un'altra donna si sta occupando del neonato lavandolo in una bacinella. Una seconda donna in piedi è pronta ad asciugarlo. La scena è graziosa ma poco originale rispetto ad analoghe scene con la nascita di Cristo o della Vergine.

 

Agostino nacque nella provincia d'Africa, nella città di Tagaste, da genitori dell'ordine dei curiali, di onesta condizione e cristiani.

POSSIDIO, Gesta Augustini 1, 1

 

E tuttavia consentimi di parlare davanti alla tua misericordia: sono terra e cenere, eppure consentimi di parlare - perché è alla tua misericordia che parlo, non a un uomo, che riderebbe di me. Anche tu forse ridi di me, ma se ti volgerai a guardarmi avrai pietà. Perché in fondo altro non voglio dire se non che io non so da dove son venuto - qui, in questa vita mortale dico, o morte vitale. Non lo so. E mi accolsero i conforti della tua compassione, per quanto ho appreso dai genitori della mia carne, che tu hai formato nel tempo da lui, in lei: non ne ho memoria, io. Mi accolsero dunque i conforti del latte umano: ma non erano mia madre o le mie balie a riempirsi da sé le poppe - eri tu che per mezzo loro nutrivi la mia infanzia secondo la regola che hai stabilito e le risorse che hai disposto sin nel fondo delle cose.

E anche per tua volontà era dato a me di non voler di più di quanto davi, e a quelle che mi nutrivano di voler dare a me ciò che tu davi loro: perché era nell'ordine delle cose il desiderio che avevano di darmi ciò che avevano in abbondanza da te. Era un bene per loro il bene che da loro traevo, e che non da loro, ma per loro mezzo era fatto. Perché da te vengono tutti i beni, Dio, dal mio Dio mi viene tutta intera la salute. E me ne sono accorto poi, quando hai cominciato a gridarmelo proprio attraverso queste tue elargizioni, interiori ed esterne. Sì, perché tutto quello che sapevo fare allora era succhiare e godermi in pace i piaceri o piangere dei fastidi della mia carne, niente altro.

Poi cominciai anche a sorridere, dapprima nel sonno, più tardi da sveglio. Così almeno mi dissero, e io ci credo, perché è quello che vediamo negli altri bambini: io di tutto questo non ho memoria.

AGOSTINO, Confessioni, 6, 7-8

 

Il tredici novembre ricorreva il mio compleanno.

AGOSTINO, De Beata Vita 1, 6