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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > LeccetoCICLo AGOSTINIANo di PAOLO DI MAESTRO NERI a Lecceto
Agostino a Milano incontra il vescovo Ambrogio
PAOLO DI MAESTRO NERI
1439-1442
Chiostro de' Beati a Lecceto
Agostino a Milano incontra il vescovo Ambrogio
L'affresco è dominato dalla figura di Ambrogio orante. Nel 1930 la scena permetteva di individuare Agostino e Monica distanti l'uno dall'altro in assemblea nella Basilica che Ambrogio aveva costruita. Nell'affresco la Basilica era un edificio imponente, ma la torreggiante figura di Ambrogio appare in netto contrasto con il vero Ambrogio, che, come ricordano le fonti contemporanee, era di piccola statura e di costituzione debole e fragile. Ambrogio ebbe una parte rilevante nella conversione di Agostino al cristianesimo, un tema questo che viene affrontato nell'affresco successivo.
A Milano incontrai il vescovo Ambrogio che dispensava continuamente al popolo la sostanza del tuo frumento, la letizia del tuo olio e la sobria ebbrezza del tuo vino. A lui ero guidato inconsapevole da te, per essere da lui guidato consapevole a te.
AGOSTINO, Confessioni 5, 13, 23
Era allora vescovo di Milano Ambrogio.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Il grande incontro tra Ambrogio e Agostino, l'ex funzionario romano nato in Germania (Treviri) ed eletto vescovo per volere del popolo e dello stesso potere imperiale che voleva Milano, città importantissima e sede dell' imperatore, ben presidiata da uno dei migliori funzionari dell' impero, ed il giovane retore africano, uno degli incontri più densi di significato e di conseguenze della storia, non avviene a Milano per caso.
«Et veni Mediolanum ad Ambrosium episcopum», venni appositamente a Milano per ascoltare il vescovo Ambrogio, scriverà Agostino, ritornato nella sua Africa, segnato indelebilmente da Milano e da Ambrogio. E quando nell'anno della morte (430 d.C.) Agostino, vescovo d'Ippona, visse l'ultima estate della sua vita nella sua città stretta d'assedio dai Vandali, fu nel ricordo degli assedi della chiesa di Milano e degli inni di Ambrogio che Agostino, insieme al suo popolo minacciato dalla grande violenza e ferocia dei Vandali, ripeté quei canti nella chiesa d' Ippona. Un incontro che sollecita continue suggestive analogie tra l'ieri e l'oggi e che ci aiuta anche a riflettere sull' autonomia culturale milanese, che si manifesta anche nella liturgia e negli inni sacri. «A Roma seguano le loro usanze; a Milano si fa così» dirà Ambrogio.
Ed è forse anche per questo che il grande vescovo è ancora così presente tra noi. Ambrogio tratterà il giovane Agostino con un certo distacco, ma anche con una profonda attenzione. Agostino inventerà un neologismo per descrivere il modo con cui fu accolto: «episcopaliter». E quell'incontro milanese lo segnerà per sempre.