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CICLo AGOSTINIANo DI GUASPARINI DI UMBERTIDE A Cortona

Agostino è ferito d'amore per il Cristo, lunetta nel chiostro del convento agostiniano di Cortona

Agostino è ferito d'amore per il Cristo

 

 

GUASPARINI GIUSEPPE

1669

Chiostro del convento di S. Agostino a Cortona

 

Agostino è ferito d'amore per il Cristo

 

 

 

La scena narrata in questo episodio riprende una analoga raffigurazione nella stampa di Schelte. Tuttavia Guasparini introduce qualche elemento di novità, modificando la disposizione dei personaggi rispetto all'ambiente in cui si svolge la scena. Inoltre introduce sulla destra la presenza di due angioletti che volteggiano sotto la nuvola su cui siedono la Vergine e il Bambino. La novità di Guasparini consiste nella simmetrizzazione dell'immagine capovolgendo la destra con la sinistra. Il testo della stampa fiamminga riporta il significato della scena indicando: In abdito cordis recessu sacrorum vulnerum Christi stigmatis sauciatus, amoris tenerrimi in Deum et deiparam Virginem suspiriis, lacrymis dictisque mirificis signa praebet. Nella nostra lunetta la scritta esplicativa è andata persa. Una vecchia rappresentazione di questa allegoria si trova a Padova dove Guariento ebbe l'audacia di mostrarla all'inizio del Quattrocento. I miniaturisti medioevali la intercalavano talvolta fra i vari episodi della sua vita. Qui la rappresentazione è ancora più allegorica secondo il gusto del Seicento. Agostino, con l'aureola in testa, vestito da frate agostiniano, in ginocchio davanti alla Vergine e a Gesù, tiene un cuore fiammante simbolo della sua fede interiore, che Gesù attraversa con una freccia immensa. La scena godrà di una larga fortuna. Il Bambino tiene fra le mani un fascio di cinture, un ulteriore simbolo della devozione agostiniana alla Vergine.

 

Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta dietro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppure vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuore è inquieto finché in te non trovi pace. Di questo, mio Signore, concedimi intelligenza e conoscenza.

AGOSTINO, Confessioni, 1, 1, 1

 

 

Nihilominus asserunt nonnulli viri grave (forsitan inducti verbis hisce Augustini, sageiitaveras tu Domine caritate tua cor meum etc.) non tantum spirituali vulnere seu tralaticio, verum etiam arcanis sacrorum vulnerum Iesu Christi stigmatis sanciatum Augustini cor fuisse.

CORNELIUS LANCELOTZ, Sancti Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S.R.E. doctoris vita   (Anversa 1616