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CICLo AGOSTINIANo DI GUASPARINI DI UMBERTIDE A Cortona

Agostino presiede la Conferenza di Cartagine, lunetta nel chiostro del convento agostiniano di Cortona

Agostino presiede la Conferenza di Cartagine

 

 

GUASPARINI GIUSEPPE

1669

Chiostro del convento di S. Agostino a Cortona

 

Agostino presiede la Conferenza di Cartagine

 

 

 

La scena riprende in modo sommario e meno accurato la stampa analoga di Schelte. Mentre nella legenda del fiammimgo si precisa: Augustinus variis Ecclesiae Conciliis adhibitus uni Carthaginensi, quod CCLXXXVI Episcoporum Catholicorum et CLIX Donatistarum erat, praefuit, actorumque breviarium conscripsit in quella di Guasparini si indica semplicemente CONCILIO CONTRO (GLI) ERETICI. Agostino è vestito da semplice frate e seduto su una sedia con baldacchino domina l'intera assemblea. Sta parlando e con ampi gesti accompagna il suo discorso. Davanti a lui alcuni segretari scrivono: uno dei due ha in testa un cappello a due punte, simbolo degli eretici. I cattolici e i donatisti sono gli uni di fronte agli altri e sono in serrata discussione fra di loro. La scena si svolge all'interno di un grande spazio dove sono state disposte numerose file di panche dove siedono i padri conciliari. Il concilio si svolge a Cartagine nel 411.

 

411: Presiede la Conferenza di Cartagine

Nel giugno 411, alla presenza di 286 vescovi cattolici e 279 vescovi donatisti, fu organizzata a Cartagine una solenne conferenza. I portavoce dei Donatisti erano Petiliano di Costantina, Primiano di Cartagine ed Emerito di Cesarea, gli oratori cattolici Aurelio di Cartagine ed Agostino. Alla questione storica in discussione, il vescovo di Ippona provò l'innocenza di Ceciliano e del suo consacratore Felice, sostenendo, nel dibattito dogmatico, la tesi cattolica che la Chiesa, finché esiste sulla terra, può, senza perdere la sua santità, tollerare i peccatori al suo interno nell'interesse della loro conversione. A nome dell'imperatore il proconsole Marcellino sanzionò la vittoria dei cattolici su tutti i punti in discussione.

 

Essi stessi per primi, inoltre, fecero quel che adesso rimproverano a noi per trarre in inganno i sempliciotti, dicendo che i cristiani non debbono chiedere alcun appoggio agli Imperatori cristiani contro i nemici di Cristo. Questo fatto i donatisti non hanno osato negarlo neppure nella conferenza che tenemmo insieme a Cartagine. Non solo, ma hanno perfino osato vantarsi che i loro predecessori intentarono un processo criminale contro Ceciliano, e per giunta hanno sparso la menzogna d'aver fatto condannare Ceciliano ... In qual modo poi nella stessa conferenza, essi fossero battuti su tutta la linea, lo affermano i verbali relativi.

AGOSTINO, Lettera 185, 2, 6 a Bonifacio de correctione Donatistarum