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CICLo AGOSTINIANo del Chiostro dei Morti a firenze

Sant'Agostino interviene in battaglia a favore del duca di Mantova

Sant'Agostino interviene a favore del duca di Mantova: particolare del Duca

 

 

PERINI GIOVANNI

1687-1726

Chiostro dei Morti del Convento di S. Spirito a Firenze

 

Sant'Agostino interviene a favore del duca di Mantova

 

 

 

"Nella Trigesima Prima dipinta da Giovanni Perini si vede la vittoria ottenuta da Francesco Gonzaga avendo fatto voto a S. Agostino."

La scena è piuttosto rovinata. L'episodio, che narra della vittoria in battaglia del duca di Mantova, grazie ad un intervento provvidenziale di sant'Agostino nell'anno 1400, viene ricordato da alcuni autori medioevali.

In particolare si citano: IOSEPHUS PAMPHILUS, vescovo di Siena, Chronicon Ordinis Eremitarum ad annum 1400

PAULUS LULNIUS BERGOMENSIS (morto nel 1484), Apologia pro ordine nostro, Roma, 1479

Questi autori raccontano le gesta militari di Franciscus Gonzaga Mantuae Dux sanctum Augustinum nigra veste zonaque scortea indutum videt cum contra infestos sibi Ligures ad opis eius perfugium bis pervolasset. Agostino appare tra le nuvole tra le preghiere del duca di Mantova e lo fa trionfare sui nemici invasori.

La battaglia a cui si riferisce il dipinto molto probabilmente è quella che si svolse per il controllo di Governolo. Questa battaglia che si svolse il 28 agosto 1397 è uno degli episodi che contrappose la lega dei principi italiani nella guerra contro i Visconti. Francesco Gonzaga, capitano del popolo di Mantova, dopo l'entrata dei Milanesi, condotti da Jacopo Dal Verme, nel serraglio di Mantova, si era rifugiato a Governolo. Qui subì l'assedio delle truppe milanesi di terra, mentre la flottiglia del duca di Milano stazionava nel Po. Carlo Malatesta, alleato dei Gonzaga, era corso nel frattempo a Venezia, Ferrara e Bologna per chiedere aiuto per il Gonzaga. Riuscì a ottenere le truppe di Francesco Novello da Carrara, signore di Padova, mentre Venezia intervenne con sette galee e molte barche, Ferrara mise a disposizione galeoni e Bologna garantì cinquecento lance agli ordini del conte Giovanni da Barbiano. Questa forza d'armi mosse in aiuto di Governolo. Carlo Malatesta, alla testa delle truppe, passato il Po a Bondeno, attaccò improvvisamente le modeste truppe del Biancardo e la sconfisse, riuscendo a liberare Governolo. A Governolo giunse anche il duca di Mantova e, data battaglia al Biancardo, lo sbaragliò. Ferraresi e Mantovani assalirono successivamente le navi dei Milanesi mettendole in rotta. Dopo questi eventi, il grosso dell'esercito di Jacopo Dal Verme, accampato nel serraglio di Mantova, abbandonò viveri e bagagli e si diede alla fuga. Caddero così nelle mani dei vincitori oltre duemila cavalli e cinquanta navi armate.

Francesco I Gonzaga (Mantova, 1366 - Cavriana, 1407) fu un condottiero italiano e IV capitano di Mantova. Succeduto nel 1382 al padre Ludovico II Gonzaga, per mantenere il potere, dovette spesso oscillare tra la Repubblica di Venezia e la sempre più potente famiglia dei Visconti di Milano. Nel 1380 sposò con Agnese, figlia di Bernabò Visconti, che fece tuttavia pubblica decapitare nel 1391 dopo un'accusa, con ogni probabilità fasulla, di adulterio. Nel 1383 ottenne da Venceslao di Lussemburgo la nomina a vicario per sé e "per i suoi eredi maschi legittimi e successori" della città di Mantova.

Nel 1393 Francesco Gonzaga sposò in seconde nozze Margherita Malatesta. Nel 1394 ricevette da papa Bonifacio IX il titolo di conte di Gonzaga e in quello stesso anno l'imperatore Venceslao IV, re di Boemia, gli concesse di inquartare lo stemma dei Gonzaga del leone di Boemia. Dopo la morte della moglie nel 1399, intraprese un pellegrinaggio in Terra Santa.

Ottenne il titolo di marchese da Venceslao nel 1403. Francesco morì nel 1407 nel suo castello di Cavriana e venne sepolto nella chiesa di San Francesco, sepolcreto di famiglia.

 

 

Giovanni Perini

Pittore poco noto, fu allievo del Pignoni, e dipinse in Santo Spirito quattro lunette. I tipi scarni e appuntiti dei volti ricordano lo stile di opere analoghe, quali gli sportelli dipinti della sagrestia di Santa Maria Novella. I suoi episodi si contraddistinguono per l'abbondanza dei particolari descrittivi, che vengono disposti attorno all'evento miracoloso. Le espressioni dei volti e la gestualità dei personaggi conferiscono accenti di intensa solennità. Il pittore è in grado in questa occasione di esprimere al meglio la sua ispirazione artistica di origine pignonesca con accenti marcati cortoneschi.