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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > van HerpCICLo AGOSTINIANo di Guglielmo van herp ad Anversa
Ambasciata di Agostino presso l'imperatore Onorio
GUGLIELMO VAN HERP
1650
Chiesa di sant'Agostino ad Anversa
Ambasciata di Agostino presso l'imperatore Onorio
Nuovamente il pittore riprende ad ampie mani il modello di Bolswert. Può darsi che il gusto seicentesco per i fatti storici abbia consigliato gli eremitani di Anversa a rappresentare una scena così particolare come questa. Agostino, seguito da un frate è inginocchiato con la mano sul petto davanti a Onorio. Costui si alza dal trono e gli prende la mano. Il baldacchino, i dignitari, le architetture del palazzo conferiscono solennità all'incontro. Onorio è giovane d'aspetto, forse il pittore sapeva che morì a 38 anni e aveva ricevuto questa ambasciata dodici anni prima.
L'episodio narrato è leggendario e, dopo un primo probabile accenno di Ganassini a Viterbo, fu introdotto con grande risonanza da Bolswert, che riprese il fatto da un'opera degli eremitani agostiniani di Anversa.
18. 1. Anche contro i pelagiani, nuovi eretici del nostro tempo, abili polemisti che con arte sottile e nociva scrivevano e parlavano ovunque potevano, in pubblico e nelle case private, Agostino ebbe a che fare per circa 10 anni: a tal riguardo scrisse e pubblicò molti libri e molto spesso predicò in chiesa al popolo su questo errore.
18. 2. Poiché questi perversi con grande attività cercavano di attirare alla loro perfidia anche la sede apostolica, in maniera pressante anche concili di vescovi africani si adoperarono perché i papi della città santa, prima il venerabile Innocenzo e dopo il beato Zosimo suo successore, si convincessero quanto quella dottrina dovesse essere respinta e condannata dalla fede cattolica.
18. 3. Quei vescovi di sede tanto importante in tempi diversi condannarono i pelagiani e li separarono dalle membra della chiesa, e con lettere inviate alle chiese d'Africa, d'Oriente e d'Occidente, stabilirono che quelli dovevano essere condannati ed evitati da tutti i cattolici.
18. 4. Anche il piissimo imperatore Onorio, informato di questo giudizio emanato contro i pelagiani dalla chiesa cattolica di Dio, si uniformò ad esso e con alcune sue leggi li condannò e decretò che quelli dovevano essere considerati eretici.
18. 5. Per cui alcuni di loro, che si erano allontanati dal grembo di santa madre chiesa, vi sono ritornati e altri ancora vi ritornano, mentre si fa strada e prevale sempre di più contro quel detestabile errore la verità della retta fede.
18. 6. Quell'uomo memorabile era un importante membro del corpo del Signore, sempre sollecito e vigile per tutto ciò che riuscisse utile alla chiesa universale.
POSSIDIO, Vita Augustini, 18, 1-6