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CICLo AGOSTINIANo di Guglielmo van herp ad Anversa

Agostino rapito davanti alla Trinità non vede una donna che lo implora, tavola di Guglielmo van Herp

Agostino rapito davanti alla Trinità non vede una donna che lo implora

 

 

GUGLIELMO VAN HERP

1650

Chiesa di sant'Agostino ad Anversa

 

Agostino rapito davanti alla Trinità non vede una donna che lo implora

 

 

 

Questa rappresentazione che taluni chiamano l'ispirazione di Agostino, in realtà descrive una scena miracolosa narrata da Jacopo da Varagine che ebbe larga fortuna nel medioevo. Una donna avrebbe invano cercato di attirare l'attenzione di Agostino, mentre stava meditando sulla Trinità e, quando, partecipando a una messa ella stessa ha una visione della Trinità, capisce il motivo del "rapimento" di Agostino. Agostino, in saio nero, è seduto al tavolo di lavoro in biblioteca: il viso è assorto verso la Trinità. Una donna dietro piange invano per attirare la sua attenzione.

 

Il tema della leggenda riguarda la Trinità e il sofferto rapporto di amore e di intelligenza di Agostino, che cercò di penetrarne il mistero con ogni sforzo.

L'episodio viene descritto da Jacopo da Varagine:

"Una donna che aveva molto da soffrire per la cattiveria di alcuni, andò a chiedere consiglio a S. Agostino, lo trovò che studiava e lo salutò, ma lui non le rispose né la guardò. Essa pensò che lo avesse fatto a bella posta e che per spirito di santità non volesse guardare in faccia una donna; gli si fece da presso e gli raccontò il caso suo senza peraltro che egli rispondesse una parola, sicché essa si ritirò tutta triste. Il giorno appresso, mentre il santo celebrava la Messa, all'elevazione essa ebbe un'estasi e si trovò davanti alla Santissima Trinità, dove era anche S. Agostino, col viso basso, e che discorreva con molta attenzione del mistero della Santissima Trinità.

Allora sentì una voce che disse: - Quando tu sei stata a trovarlo, Agostino era intento così a studiare il mistero della Santissima Trinità, perciò non ti ha risposto. Tornaci e lo troverai pieno di affabilità e di bontà e ti saprà dare un consiglio. Essa lo fece ed Agostino, dopo averla ascoltata con bontà e attenzione, le diede un consiglio prudente."

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea, 8

 

Questa leggenda che metteva in luce il rapporto fra Agostino e la Trinità fu soppiantata da un'altra leggenda dal XV secolo che preferì raffigurare Agostino su una spiaggia mentre conversa con il fanciullo Gesù Bambino.

 

L'episodio è ricordato anche da Marco Antonio Sabellico nel suo Exemplorum libri, II, 6. Marcantonio Coccio o Cocci (nato a Vicovaro, circa 1436 e morto a Venezia, 1506) è stato uno storico italiano meglio noto come Sabellico, soprannome derivato dal luogo di nascita, nel territorio degli antichi Sabini. Dopo essere stato membro dell'Accademia romana di Pomponio Leto, insegnò retorica a Udine, Venezia e Verona. Compose una storia di Venezia dalle origini (Rerum Venetarum ad urbe condita libri XXXIII, 1487) che fu più tardi continuata da Pietro Bembo. Il successo ottenuto da questa compilazione lo indusse a scrivere un compendio in 92 libri di storia universale (Enneades sive Rapsodiae historiarum) il cui racconto giunge sino al 1504.