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CICLo AGOSTINIANo di Chalma

Agostino presiede la Conferenza di Cartagine

Agostino presiede la Conferenza di Cartagine

 

 

PEDRO CALDERON

1729-1730

Chalma, Chiostro del convento di Nostro Signore Gesù Cristo e San Michele

 

Agostino presiede la Conferenza di Cartagine

 

 

 

L'episodio dipinto da Calderon riprende ampiamente la stampa analoga di Schelte da Bolswert. La legenda precisa: Augustinus variis Ecclesiae Conciliis adhibitus uni Carthaginensi, quod CCLXXXVI Episcoporum Catholicorum et CLIX Donatistarum erat, praefuit, actorumque breviarium conscripsit.

Agostino è vestito da semplice frate e seduto su una sedia domina l'intera assemblea. Sta parlando e con ampi gesti accompagna il suo discorso. Davanti a lui due segretari scrivono: uno dei due ha in testa un cappello a due punte, simbolo degli eretici. I cattolici e i donatisti sono gli uni di fronte agli altri e sono in serrata discussione fra di loro.

La scena ha un ritmo serrato per la presenza di un gran numero di personaggi disposti simmetricamente gruppi di fronte ad altri.

 

411: Presiede la Conferenza di Cartagine

Nel giugno 411, alla presenza di 286 vescovi cattolici e 279 vescovi donatisti, fu organizzata a Cartagine una solenne conferenza. I portavoce dei Donatisti erano Petiliano di Costantina, Primiano di Cartagine ed Emerito di Cesarea, gli oratori cattolici Aurelio di Cartagine ed Agostino. Alla questione storica in discussione, il vescovo di Ippona provò l'innocenza di Ceciliano e del suo consacratore Felice, sostenendo, nel dibattito dogmatico, la tesi cattolica che la Chiesa, finché esiste sulla terra, può, senza perdere la sua santità, tollerare i peccatori al suo interno nell'interesse della loro conversione. A nome dell'imperatore il proconsole Marcellino sanzionò la vittoria dei cattolici su tutti i punti in discussione.

 

Essi stessi per primi, inoltre, fecero quel che adesso rimproverano a noi per trarre in inganno i sempliciotti, dicendo che i cristiani non debbono chiedere alcun appoggio agli Imperatori cristiani contro i nemici di Cristo. Questo fatto i donatisti non hanno osato negarlo neppure nella conferenza che tenemmo insieme a Cartagine. Non solo, ma hanno perfino osato vantarsi che i loro predecessori intentarono un processo criminale contro Ceciliano, e per giunta hanno sparso la menzogna d'aver fatto condannare Ceciliano ... In qual modo poi nella stessa conferenza, essi fossero battuti su tutta la linea, lo affermano i verbali relativi.

AGOSTINO, Lettera 185, 2, 6 a Bonifacio de correctione Donatistarum