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CICLo AGOSTINIANo di Chalma

Consacrazione episcopale di Agostino

Consacrazione episcopale di Agostino

 

 

PEDRO CALDERON

1729-1730

Chalma, Chiostro del convento di Nostro Signore Gesù Cristo e San Michele

 

Consacrazione episcopale di Agostino

 

 

 

La scena riprende ampiamente la struttura della analoga stampa di Schelte da Bolswert. L'episodio ha una forza narrativa ben evidente, che viene comunque specificata nella legenda: In Episcopalis fastigii ordinationem suscipiendam compulsus, non tam succedit, quam consacerdos Valerio Hipponensi adhuc superstiti novo more accedit Augustinus. Quattro vescovi, fra cui Megalio, fanno corona ad Agostino, che è seduto con le mani giunte. Due di essi gli posano la mitra in testa. Degli accoliti portano i ceri e le croci, mentre la chiesa è gremita di fedeli. A destra un uomo presenta un bambino, mentre a sinistra un frate agostiniani simbolizza la comunità religiosa che sarebbe nata dall'esperienza di Agostino. Al di sopra dell'altare un quadro, raffigurato a metà, fotografa l'annunciazione, esattamente come nell'originale a stampa fiammingo. La scena è piuttosto piatta e ieratica.

 

Il beato Valerio, vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e dell'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e la stanchezza degli anni e chiedeva che Agostino venisse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo assieme a lui ... Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona e a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse subito messa in atto.

POSSIDIO, Gesta Augustini 8, 1-3

 

Non vi scriviamo però soltanto per rallegrarci che Agostino abbia ricevuto l'episcopato, ma che le Chiese d'Africa abbiano meritato questa prova di sollecitudine da parte di Dio, di sentire cioè le parole del cielo per bocca di Agostino: questi, elevato in modo insolito a un più alto ufficio della religione cristiana, è stato consacrato non per essere il sostituto del vescovo nella cattedra, ma per essergli d'aiuto; in realtà, essendo ancora vivente il vescovo Valerio, Agostino è solo vescovo coadiutore della Chiesa d'Ippona.

PAOLINO e ERASIA, Lettera 32 a Romaniano

 

Io fui ordinato vescovo quando era ancora vivo il vegliardo Valerio, padre e vescovo mio di santa memoria, e occupai la cattedra insieme con lui; ma né io né lui sapevamo che ciò era proibito dal Concilio di Nicea.

AGOSTINO, Lettera 213, 4

 

Valerio incominciò a temere che Agostino fosse eletto vescovo di qualche altra chiesa, perciò rassegnò nelle mani del vescovo di Cartagine le sue dimissioni e propose Agostino per successore. Agostino non volle accettare, ma infine fu costretto a cedere e fu consacrato vescovo. Più tardi egli disse che non avrebbe dovuto ricevere la consacrazione episcopale per mano del suo predecessore perchè la cosa era proibita da un concilio, ma egli conobbe la proibizione solo dopo essere stato consacrato e non volle che si facesse con altri una cosa che a lui era tanto dispiaciuta.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea