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Ciclo agostiniano di Chieti

San Nicola da Tolentino riceve dei pani dalla Vergine

San Nicola da Tolentino riceve dei pani dalla Vergine

 

 

MICHELE CLERICI

1746-1751

Chieti, chiesa di sant'Agostino, cappella della Madonna di S. Agata

 

San Nicola da Tolentino riceve dei pani dalla Vergine

 

 

 

La scultura ad altorilievo è stata realizzata con la tecnica dello stucco modellato e poi dipinto. L'ovale, incorniciato da un semplice motivo ornamentale misura cm 120 in altezza e 100 in larghezza. La scena descritta riguarda san Nicola da Tolentino ed un episodio leggendario che lo riguarda direttamente. Lo scultore mette al centro della sua raffigurazione i personaggi della Vergine con in braccio Bambino e san Nicola.

Due teste d'angioletti fanno da corona alle estremità in alto. La vergine sta offrendo al frate tre panini, che Nicola inginocchiato riceve con devozione. Il santo indossa la tonaca agostiniana ed è inginocchiato in segno di umiltà. Sulla sinistra sotto un piccolo arbusto si cela un grande libro aperto.

I cosiddetti "panini benedetti" costituiscono un simbolo iconografico speciale per la diffusione della devozione a san Nicola e sono legati ad un episodio della sua vita. Si racconta infatti che il santo, trovandosi in una condizione di grave malattia, ottenne la grazia della guarigione per intervento della Vergine Maria. Gli apparve in visione e gli disse: «Chiedi in carità, in nome di mio Figlio, un pane. Quando lo avrai ricevuto, tu lo mangerai dopo averlo intinto nell'acqua, e grazie alla mia intercessione riacquisterai la salute». Dopo questo messaggio Nicola non esitò a mangiare il pane ricevuto in carità da una donna di Tolentino e miracolosamente riacquistò la salute. Da quel giorno san Nicola prese a distribuire il pane benedetto ai malati che visitava, esortandoli a confidare nella protezione della Vergine Maria per ottenere la guarigione dalla malattia e la liberazione dal peccato.

 

La chiesa di sant'Agostino a Chieti venne ristrutturata nel Settecento e riccamente decorata a stucco da maestranze lombarde. Dopo l'attività di Girolamo Rizza da Veglio nei primi anni del Settecento i lavori si trascinarono per decenni tanto che nel 1731 venne firmata una convenzione tra i padri e Vittore Fontana per la ripresa dei lavori che erano stati interrotti per mancanza di finanziamenti. Ulteriori lavori furono eseguiti da Domenico Poma nel 1735-1736 e Michele Clerici dal 1746 al 1751. Quest'ultimo, architetto e stuccatore lombardo, fu molto attivo nella provincia di Chieti. Clerici apportò notevoli modifiche al progetto originario tra cui la più importante la realizzazione di una copertura a vela anziché a cupola. L'intera decorazione interna conferma l'eccezionale perizia plastica degli stuccatori lombardi. Di notevole resa pittorica appaiono tanto i pannelli illustranti i principali santi agostiniani, quanto il preziosissimo velario che copre tutta la volta con un fitto e minuto ricamo.

Michele Clerici arriva in Abruzzo verso la metà del Settecento e si afferma come stuccatore e architetto. Appartiene a un gruppo di artisti lombardi, tra cui di Giovan Battista Gianni e Giambattista Gamba, che seguono le orme del milanese Giambattista Ferradini che stuccò l'oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de Nardis all'Aquila (1646-1687). Ercole Ferradini e Francesco Pozzi stuccarono la Cattedrale dell'Aquila nel 1662 e nel 1673 sotto il controllo di Francesco Bedeschini realizzarono la decorazione della Basilica di Collemaggio. Nel 1692 Loreto Ferradini decora con stucchi la chiesa di San Paolo dei Barnabiti all'Aquila, poi dopo il 1703 decora l'interno del complesso agostiniano di Sant'Amico. In Chieti altri lavori di Michele Clerici li troviamo in Santa Chiara dove collaborò con Carlo Piazzola e Girolamo Rizza.

In sant'Agostino a Michele Clerici va attribuita la realizzazione degli stucchi della Cappella della Madonna della cintura con il dossale inquadrato da arco a tutto sesto fiancheggiato da angeli reggi medaglione. Nell'archivolto si rinvengono decorazioni a stucco con motivi vegetali; due statue e altrettante figure di angeli sopra il loro capo addossati ai pilastri laterali. Al centro è stata collocata la pala di Donato Teodoro della Madonna della Cintura, mentre il coronamento è strutturato con architrave mistilineo su cui poggiano due angeli. Anche la cimasa presenta una decorazione figurata a stucco. L'intera struttura è arricchita da stucchi modellati e medaglioni che riproducono scene della vita di Agostino.

Nella cartella centrale, sopra il dipinto, si legge l'iscrizione sacra () SINT LUMB[...]/ ESTRI PRAECINTI/ [...]

Sempre a Clerici vanno attribuiti gli stucchi che si trovano nella Cappella di sant'Agata della medesima chiesa.