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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Trecento > ChantillyCICLo AGOSTINIANo di Chantilly
Visione di sant'Agostino
MATHIEU LE VAVASSEUR
1313-1330
Chantilly, Museo Condé ms 26
Visione di sant'Agostino
La miniatura illustra la seconda sezione del capitolo 715 del codice dove Agostino è presentato immerso nella preghiera. Il Cristo gli appare dall'alto del cielo e con un gesto della mano gli viene chiedendo: "Agostino, mi ami tu ?" La richiesta viene ripetuta per ben tre volte.
Agostino risponde in modo entusiastico e propone un paragone molto indicativo: egli si identifica in una stoppino e Cristo nella cera in modo che Agostino bruci in Dio e Dio in Agostino.
Queste parole così forti spingono l'autore medioevale a suggerire al lettore di imitare l'esperienza di Agostino. La scena è molto semplice: Agostino, vestito da vescovo con in testa la mitra, sta in ginocchio con le mani giunte in preghiera: dal cielo appare fra le nuvole la figura di Cristo che indica Agostino. Tra i due si avvia un dialogo.
Questo genere di visione è molto rara
sia nell'iconografia del santo sia nelle fonti che ne trattano la vita e le leggende attribuitegli dalle credenze popolari.
Probabilmente la scena ha preso spunto dalla innumerevoli citazioni delle Confessioni che fanno riferimento al cuore caldo di Agostino nei confronti della divinità. La triplice richiesta di Gesù ad Agostino ricalca inoltre l'analogo episodio che vede protagonista, con le stesse domande, l'apostolo Pietro nella notte in cui rinnegò Cristo prima che il gallo cantasse per la terza volta.
Uno degli aspetti messi in rilievo dagli iconografi del santo, da solo o assieme ad altri, è la sua attitudine alla preghiera. Per Agostino essa era strumento per parlare con Dio ed avvicinarsi ai misteri della Incarnazione, oltre che mezzo per esprimere pienamente la propria umanità. La preghiera è anche il modo per rapportarsi agli uomini cercando di stimolarli ad avvicinarsi a Dio.
Agostino commentando il salmo 85, fa vedere che quel salmo è preghiera di Cristo, però dice: attenti, è preghiera di Cristo, ma anche preghiera nostra.
Dice così: "Noi dunque preghiamo a lui, per lui e in lui. Diciamo con lui e lui dice con noi. Noi diciamo in lui e lui dice in noi l'orazione di questo salmo…nessuno dunque, quando sente queste parole, dica: non è Cristo che le dice. O al contrario: non sono io che le dico. Perché se si riconosce parte del corpo di Cristo, deve dire l'una e l'altra cosa: Cristo le dice, io le dico. Non dire nulla senza di lui, egli non dice nulla senza di te".
AGOSTINO, Salmo 85