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MS. 49.203: Graduale di Wettingen a Cleveland

Ciclo di miniature di Agostino nel Graduale di Wettingen: Il battesimo di Agostino

Il battesimo di Agostino

 

 

MAESTRO DI WETTINGEN

1330-1340

Cleveland, Cleveland Museum of Art, ms. Ref 49.203

 

Il Battesimo di Agostino

 

 

 

La scena raffigura il battesimo di Agostino nel 387 che giunge alla fine di un lungo percorso di conversione che culmina durante il periodo di soggiorno a Milano dove incontra il vescovo Ambrogio e la guida spirituale Simpliciano.

La raffigurazione che il miniatore propone riprende una struttura alquanto diffusa che mostra il santo nudo immerso nel fonte battesimale a forma di calice. Questa forma è probabilmente allusiva al sacrificio di Cristo. Interessante è la presenza di una colomba in alto sopra la testa di Agostino che raffigura lo Spirito santo e richiama l'analoga scena del battesimo di Cristo nel Giordano.

Alla sinistra di Agostino si erge in piedi il vescovo Ambrogio ieratico ed autorevole nei suoi panni di vescovo mente sta impartendo la sua benedizione al neofita.

Sul lato destro è collocato invece un chierico che regge il pastorale del vescovo e partecipa alla funzione sacramentale.

Sono assenti altri personaggi, quali Alipio e Adeodato, che pure furono battezzati assieme ad Agostino e la madre Monica.

Racconta Agostino che a casa di un amico Ponticiano, questi gli aveva parlato della vita casta dei monaci e di sant'Antonio abate, dandogli anche il libro delle Lettere di S. Paolo; ritornato a casa sua, Agostino disorientato si appartò nel giardino, dando sfogo ad un pianto angosciato e mentre piangeva, avvertì una voce che gli diceva "Tolle, lege, tolle, lege" (prendi e leggi), per cui aprì a caso il libro delle Lettere di S. Paolo e lesse un brano: "Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri" (Rom. 13, 13-14).

Dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò tutto, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti. Nella Quaresima del 386 ritornarono a Milano per una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino, il figlio Adeodato e l'amico Alipio. Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

 

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14