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MS. 49.203: Graduale di Wettingen a Cleveland

Agostino insegna retorica agli studenti

Agostino insegna retorica agli studenti

 

 

MAESTRO DI WETTINGEN

1330-1340

Cleveland, Cleveland Museum of Art, ms. Ref 49.203

 

Agostino insegna retorica

 

 

 

La prima miniatura ci presenta la scena in cui Agostino, dall'aspetto giovanile (quando abbandona l'insegnamento pubblico nelle scuole ha32 anni), è seduto su un seggio avvolto da eleganti vestiti, tutto intento a parlare con un gruppo di ragazzi o di uditori.

Alza la mano è il braccio destro con l'intenzione di dare maggiore espressività e autorevolezza al contenuto presentato. Con l'altra mano, la sinistra, stringe un guanto sul ginocchio sinistro.

La scena dunque ci presenta Agostino retore, professione che esercitò a Cartagine, Roma e infine a Milano, dove poi ebbe  inizio il suo percorso di avvicinamento al cristianesimo.

Se si fosse rispettato un ordine decisamente rigoroso, questo episodio avrebbe dovuto seguire il sogno di Monica, che è avvenuto verso il 373, ma che l'artista colloca nel riquadro soprastante.

Questo periodo dell'esistenza di Agostino è contraddistinta da una adesione ad un modello di vita sregolato, drammaticamente simbolizzato dalla fallacità dei suoi insegnamenti.

Un gruppo di studenti, con il copricapo in testa, sta seduto davanti alla cattedra e sembra rivolgere lo sguardo verso l'interiorità che viene spalancata dalla lettura di libri della Biblioteca.

 

La prima sede di eremiti nel territorio dell'odierna Svizzera, a Friburgo, fu probabilmente fondata da monaci agostiniani toscani un anno prima della fusione del 1256. Prima della fine del XIII sec. sorsero altri conventi a Zurigo (1270), Basilea (1276), Berna (prima del 1287) e Vevey (1297/1301): quegli anni segnarono pure il momento di massima espansione in Svizzera. Ci furono in seguito solo due nuove fondazioni: Bellinzona (1444/1445) e Ginevra (1479/1483). Le sedi di Berna (documentata solo nel 1287) e di Vevey (che i frati dovettero abbandonare nel 1312) non si svilupparono oltre la fase iniziale.

Le relazioni che nel medioevo i conventi agostiniani intrattenevano tra loro e con le comunità cittadine sono state finora poco studiate. Nella cura d'anime, gli eremiti non operavano solo tra le mura della città (la chiesa conventuale serviva quasi da parrocchia del quartiere), ma pure sul territorio limitrofo, dove agivano come vicari, predicatori, confessori e questuanti. Spesso, le loro fondazioni possedevano ingenti beni, gestivano comunità di beghine e ospizi per pellegrini; essi erano quindi interessati a mantenere buoni rapporti con le autorità, dalle quali dipendeva il loro benessere.