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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli iconografici agostiniani > Trecento > WettingenMS. 49.203: Graduale di Wettingen a Cleveland
Ciclo di miniature di Agostino nel Graduale di Wettingen
MAESTRO DI WETTINGEN
1330-1340
Cleveland, Cleveland Museum of Art, ms. Ref 49.203
Sogno di Monica
Al centro della scena è ben visibile la figura di Monica con ai lati due giovani ragazzi che possiamo identificare con Agostino (a sinistra) e con un angelo. I due sono intenti a sostenere una specie di vassoio o asta. L'episodio narrato si riferisce a un fatto realmente accaduto e che Agostino ricorda nella Confessioni. In una pagina il santo ricorda che la madre Monica, disperata per la condizione del figlio che aveva abbandonato lo stile di vita cristiano, per aderire al manicheismo, aveva fatto un sogno in cui stava in piedi su una regula, cioè una sottile asta di legno mentre un angelo le stava davanti consolandola e invitandola a tranquillizzarsi perchè il suo amato figlio Agostino si trovava presso di lui.
Questo episodio profetico, rielaborato dal miniaturista grazie ad una rigorosa stilizzazione letteraria, esprime una prefigurazione di quella che sarà la futura conversione di Agostino a Milano.
Monica, vigile custode del figlio e della ortodossia della fede, viene qui simbolicamente raffigurata come il sostegno e la misura grazie alla sua capacità di mantenere l'equilibrio su un supporto precario. Ella diventa emblema e messaggera della vera sophia che Agostino sta cercando con tutte le sue forze in vani tentativi, infruttuosi fino all'incontro a Milano con il vescovo Ambrogio e Simpliciano.
Nel bordo inferiore del foglio un frate con il suo saio nero è inginocchiato in preghiera e tiene in mano un cartiglio dove troviamo scritto "ORA PRO NOBIS BEATE PATRE AUGUSTINE".
Questa presenza fa supporre che il manoscritto derivi da qualche monastero agostiniano. Mancano tuttavia indizi liturgici che possano definire l'area di provenienza del manoscritto che fu conservato almeno fino all'epoca della Riforma. L'analisi stilistica fa credere che vi abbiano lavorato due artisti di due generazioni diverse attivi nell'area di Colonia dove esisteva uno scriptorium.
L'inserzione di scene in capolettera ha altri esempi nelle miniature francesi, per quanto non così grandiosi come nel caso di Wettingen, che si avvicina piuttosto ad altri esempi nell'ambito svizzero. Il secondo autore, più giovane, intervenne nelle decorazioni, specialmente nella stesura del fondo oro. E' possibile che la provenienza dei due autori fosse alto-renana e che abbiano eseguito la loro opera presso una delle fondazioni eremitane presenti in Svizzera.