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MS. 22: BIBLIOTECA Comunale di Cortona

Cortona, Biblioteca comunale, dalla Legenda Aurea ms. 22 f. 153v: La scena della conversione

La scena della conversione

 

 

AMANUENSE FIORENTINO

1300-1325

Cortona, Biblioteca comunale e dell'Accademia Etrusca, ms. 22 f. 153v Legenda Aurea

 

La scena della conversione di Agostino

 

 

 

La scena si trova nel quadro centrale della fascia inferiore. Il momento della conversione  si fonde  con la scena di Monica che a destra, vestita di nero in ginocchio, prega Dio perché il figlio abbracci il cristianesimo.

Agostino è seduto sulla sinistra con le spalle appoggiate al muro, vestito di azzurro, vicino a un edificio e non al consueto albero di fico.

Questa formulazione la si ritrova anche a Lecceto, Montalcino e Padova.

In alto a destra appare un angelo che pare rivolgersi ad Agostino e Monica, ma il pessimo stato di conservazione non permette di capire che porti un cartiglio e sullo stesso compaia il famoso tolle lege che conosciamo dalle Confessioni.

 

Chiusi allora il libro tenendoci un dito o non so che cos'altro come segno, e ormai rasserenato in volto lo mostrai ad Alipio. Ma in questo stesso modo lui mostrò quello che succedeva a lui - a mia insaputa. Volle vedere che cosa leggevo: glielo mostrai, e lui portò la sua attenzione anche sul seguito di quello che avevo letto io. Io lo ignoravo, ma quel passo proseguiva: E accogliete chi è incerto nella fede. Lo riferì a se stesso, e me lo disse. L'esortazione lo incoraggiò nel suo proponimento, buono e quanto mai rispondente al suo modo di vivere, per cui già era da tempo ben più avanti di me. E senza tormento, senza esitazione mi seguì. Subito entriamo da mia madre, le parliamo: grande gioia per lei.

Le raccontiamo come sia accaduto: esultanza e trionfo. Benediceva te, che puoi fare ben oltre ciò che noi chiediamo e comprendiamo. Perché riguardo a me si vedeva concesso molto di più di quello che chiedeva tutto il suo povero piangere sommesso. Infatti avevi convertito a te il mio essere al punto che non cercavo più moglie né tenevo più ad alcuna speranza del mondo, posando ormai su quel metro di fede sul quale tanti anni prima mi avevi in sogno rivelato a lei. E convertisti il suo dolore in gioia molto più grande di quanto sperava, e molto più cara e più pura di quella che attendeva dai nipoti del mio sangue.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 30