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La Vergine con il Bambino e i santi Agostino e Nicola che intercedono per le anime del Purgatorio
VIRGILIO NUCCI
1590-1600
Cascia, Museo di Palazzo Santi
La Vergine con il Bambino e i santi Agostino e Nicola che intercedono per le anime del Purgatorio
Il quadro è stato dipinto a olio su tela delle dimensioni di 228x150 cm. L'opera attualmente è esposta presso il Museo cittadino di Palazzo Santi, ma in origine era collocata nella chiesa di sant'Agostino a Cascia. La composizione della tela si articola su due livelli, separati fra loro da una serie di nuvole disposte a semicerchio, tanto da formare una specie di trono su cui siede Maria. Posta al centro di una mandorla luminosa che irradia luce, la Vergine è circondata da un coro di angeli ed è vestita con un grande mantello nero. Nella mano destra tiene un libro chiuso, mentre sulle ginocchia se ne sta il Bambino in atto di benedire.
Lo sguardo è rivolto verso il livello inferiore, in direzione di due angeli che indicano le anime del Purgatorio. Costoro sono collocate fra lingue di fuoco in un ambiente aspro e montagnoso che si apre fra le due figure in ginocchio di Agostino e san Nicola da Tolentino. I due santi, invocati per il ruolo di intercessori delle anime purganti, sono stati raffigurati con l'abito nero dell'Ordine. Nicola regge contro il petto un libro con l'aggiunta del sole antropomorfo. Agostino indossa il piviale che parzialmente nasconde il saio, con in testa la mitra. Al volto giovanile di Nicola fa riscontro l'espressione matura di Agostino, ulteriormente accentuata dalla lunga e folta barba.
I gesti delle mani di entrambi sono tesi a indicare il movimento di redenzione delle anime che ascendono verso il cielo. Il volto di entrambi accompagna il movimento delle anime con una espressione assorta e meditativa. L'autore dell'opera potrebbe essere Virgilio Nucci o un pittore della sua bottega. Nucci fu attivo soprattutto a Gubbio, così pure a Cascia, tra gli ultimi decenni del Cinquecento e l'avvio del Seicento.
La figura di Agostino viene talvolta associata alle anime del Purgatorio. In ginocchio di fronte alla Vergine, assieme a Monica, Santa Rita o san Nicola da Tolentino (santi agostiniani) compare in alcune composizioni a impetrare l'aiuto divino per le anime dannate ma non condannate eternamente, affinchè possano ascendere in cielo.
Sant'Agostino aveva sostenuto l'esistenza di uno stato intermedio di prova tra la felicità futura e la dannazione, quello della purificazione delle anime attraverso il fuoco. La dottrina del Purgatorio fu comunque formulata nel VI secolo e proclamata dogma della Chiesa dal Concilio di Firenze nel 1439.
Agostino attesta la fermissima fede della Chiesa dei primi secoli nella esistenza del Purgatorio.
Scrive: "Non si può negare che le anime dei defunti possono essere aiutate dalla pietà dei loro cari ancora in vita, quando è offerto per loro il sacrificio del Mediatore (qui sant'Agostino sta parlando del sacrificio della Santa Messa), oppure mediante elemosine"
AGOSTINO, De fide, spe, et caritate
Virgilio Nucci
Nacque a Gubbio nel 1545, figlio di Benedetto Nucci. Come il padre, si trasferì a Roma per entrare come allievo nella bottega di Daniele da Volterra. Virgilio Nucci ebbe in eredità dal pittore Felice Damiani numerosi strumenti che utilizzava per il suo lavoro di artista. La maggior parte dei lavori di Virgilio si trovano a Gubbio, principalmente nel Duomo (1596), nella chiesa di Sant'Agostino e nella Pinacoteca civica. Suoi dipinti (1589) si trovano anche nella chiesa della Madonna dell'Olivo vicino a Passignano sul Trasimeno.