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PITTORI: Benozzo Gozzoli

Sant'Agostino vescovo in cattedra di Benozzo Gozzoli

Sant'Agostino vescovo in cattedra

 

 

BENOZZO GOZZOLI

1452

Montefalco, chiesa di S. Francesco

 

Sant'Agostino vescovo in cattedra

 

 

 

Nato a Firenze, dopo alcune esperienze al fianco del Ghiberti, Gozzoli fu discepolo del Beato Angelico. Con lui collaborò alla Cappella Niccolina in Vaticano e nel Duomo di Orvieto. In gioventù lavorò a Montefalco: a quel periodo risalgono le Storie di san Francesco nella omonima chiesa, ove dipinse questo sant'Agostino in cattedra. Nella piena maturità a Firenze dipinge il Corteo dei Magi fra il 1459 e il 1462, quindi a San Gimignano le straordinarie scene della Vita di Agostino. Grandiosa fu pure l'esecuzione degli affreschi in Camposanto a Pisa con le Storie del Vecchio Testamento. Vi lavorò dal 1468 fino al 1484 forse con l'aiuto di garzoni.

L'affresco qui riprodotto si trova a Montefalco nell'attuale Museo Civico ricavato dalla ex di S. Francesco. L'affresco è un elemento di insieme di una composizione di ampie proporzioni che si trova nella cappella di S. Girolamo che fu concessa dai frati al notabile montefalchese Girolamo di Ser Giovanni Battista de Filippis che la fece affrescare a Benozzo Gozzoli. La Cappella di San Girolamo, ultima delle cappelle poste sul lato destro della navata, presenta una decorazione pittorica con le storie della vita di san Girolamo, che si è persa gran parte in seguito all'abbattimento del muro di sinistra e all'apertura dell'ingresso laterale della chiesa sul lato destro della cappella.

La parete di fondo nella parte centrale, presenta un finto polittico con una Madonna in Trono tra Santi, sovrastato da una lunetta con una Crocifissione. La struttura dell'affresco è piuttosto complesso e Gozzoli vi ha raffigurato la Madonna con il Bambino in trono, attorniata dai santi Antonio da Padova, Girolamo, Giovanni Battista, Ludovico di Tolosa, (nella fascia superiore) Ambrogio, Gregorio Magno, il Cristo Redentore benedicente, Gerolamo Agostino, (nella fascia inferiore) Cristoforo e Giacomo Maggiore, Chiara e Fortunato, Cristo in pietà tra la Madonna e san Giovanni Evangelista, san Sebastiano e san Bernardino da Siena, santa Rosa da Viterbo e santa Chiara da Montefalco.

 

 

Benozzo Gozzoli (1420 - 1497)

Benozzo di Lese nacque a Firenze nel 1420 circa e fu felice autore di diversi cicli di affreschi. Benozzo è amabilmente decorativo in qualsiasi condizione di committenza. Entra nel vivo della scuola artistica fiorentina durante gli anni quaranta. Nel 1450 è a Montefalco; dopo un viaggio a Roma nel 1458 riceve l'incarico più importante della sua carriera: decorare la cappella privata nel Palazzo Medici a Firenze con la sontuosa Cavalcata dei Magi. Fin dalla sua costruzione, la Cappella, luogo dalla duplice funzione di preghiera e di sala per le visite, è ammirata per l'incomparabile bellezza dovuta certamente agli straordinari affreschi di Benozzo.

Qui i Medici con i loro alleati e seguaci sono raffigurati in un corteo scenografico collocato in un paesaggio reale e fantastico al tempo stesso, agghindati come i Magi e il loro seguito nell'atto di approssimarsi all'altare. Nel corteo l'artista si ritrae per ben due volte. Per spirito, stile e tecnica questi straordinari affreschi possiedono una magnificenza che non ha precedenti. Nel 1460 si sposa con Maddalena di Luca di Iacopo di Cione, figlia di un mercante di tessuti, dalla quale nasceranno nove figli, tra i quali Francesco e Alessio, divenuti artisti. Nel 1461 gli viene commissionata la Pala della Purificazione dalla Compagnia della Purificazione, una Confraternita intimamente legata alla famiglia dei Medici. Tra il 1464 e il 1466 risiede a San Gimignano dove lavora in sant'Agostino all'omonimo ciclo l'unico ciclo conosciuto della Vita del Santo nell'arte del Rinascimento toscano. Per la fine della pestilenza (1464) che imperversa sulla cittadina dipinge due immagini di San Sebastiano.

Altra commissione sono le Storie dell'Antico testamento nel Camposanto di Pisa (1468-1484) nate dalla collaborazione con l'Opera della cattedrale di Pisa che dura per più di sedici anni. Dall'inizio dei lavori nel Camposanto, terminati nel 1484, fino al 1495 Benozzo fa di Pisa la sua residenza e il centro della sua attività. Per tutti questi anni il prolifico maestro dirige una bottega che esegue un grande numero di opere (pale d'altare, affreschi, tabernacoli stradali e gonfaloni) per la città e i suoi dintorni. Del monumentale ciclo pittorico con scene dell'Antico Testamento, affrescato sulle pareti del Camposanto, non rimane oggi quasi più traccia soprattutto a causa della tecnica usata, una combinazione di fresco e tempera. Nel 1495-1497 probabilmente Benozzo torna a Firenze e poi a Pistoia dove, nella Sala Ghibellina del Palazzo Comunale lascia la sua ultima opera, la sinopia per la Maestà. Muore il 4 ottobre del 1497.