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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Neri di BicciPITTORI: Neri di Bicci
Madonna con Bambino in trono, Tobia e san Raffaele Arcangelo,
san Bartolomeo, sant'Agostino, santa Monica e santa Dorotea
NERI DI BICCI
1450-1492
Francoforte, Stäedelsches Kunstinstitut
Madonna con Bambino in trono, Tobia e san Raffaele Arcangelo, san Bartolomeo, sant'Agostino, santa Monica e santa Dorotea
Il soggetto dipinto da Neri di Bicci raffigura la Madonna con il Bambino in trono, atorniata daTobia e san Raffaele Arcangelo, a sinistra, e i santi Bartolomeo, Agostino, Monica e Dorotea a destra.
L'opera è stata realizzata con tecnica della tavola su legno e misura in altezza 80.8 cm e in larghezza 67.7 cm. L'attribuzione bibliografica ha sempre riconosciuto in Neri di Bicci l'autore della tavola, quantunque la critica abbia suggerito anche il nome di Arcangelo di Cola da Camerino. La datazione dell'opera è piuttosto incerta eviene riferita alla seconda metà del Quattrocento fra il 1450 e il 1492. Attualmente la tavola è conservata a Francoforte presso il Städelsches Kunstinstitut und Städtische Galerie.
Agostino è stato raffigurato secondo la tradizionale iconografia che lo vede vescovo e Dottore della Chiesa. Qui l'autore non si discosta dal cliché a cui si è attenuto ripetitivamente anche in altre occasioni. Il santo porta in testa la mitra, mentre con il braccio destra si appoggia al bastone pastorale e con la sinistra regge un libro chiuso.
Il volto, dallo sguardo fisso sulla Vergine e il Bambino assisi in trono, ha un'espressione seria e di persona matura negli anni e nello spirito. Le guance sono coperte da una abbondante barba. Interessante notare la presenza al suo fianco di santa Monica in abiti monacali agostiniani. E' dunque probabile che l'opera abbia avuto come committente una chiesa o un convento retto da monaci agostiniani,
Neri di Bicci
Neri di Bicci nacque a Firenze nel 1418. Fu l'ultimo esponente di una bottega di famiglia molto attiva tra il Tre e il Quattrocento a Firenze. Suo nonno, Lorenzo di Bicci, fu attivo nella seconda metà del Trecento mentre suo padre Bicci di Lorenzo lavorò nella prima metà del Quattrocento. I Bicci furono importanti esponenti del gotico toscano.
Formatosi nella bottega del padre, alla sua morte, nel 1452, divenne capo bottega. Le sue opere sono documentata in un diario autografo redatto tra il 1453 e il 1475. Il suo stile semplice, ma con una forte carica devozionale, gli permise di procurarsi una numerosa serie di commissioni, ecclesiastiche e civili, che diffusero le sue opere sue opere nel contado fiorentino dove ancora oggi si trovano. Amò utilizzare colori in tonalità sempre vivide, tali da dare forza e preziosità alle sue opere. Morì a Firenze nel 1492.