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PITTORI: Neri di Bicci

Madonna in trono con Agostino e santi

Madonna in trono con Agostino e santi

 

 

NERI DI BICCI

1485

Avignone, Museo del Petit Palais

 

Madonna in trono con Agostino e santi

 

 

 

La tavola è stata attribuita al pittore fiorentino neri di Bicci e raffigura la Vergine e il Bambino in trono con sei santi. Realizzata nell'anno 1485 l'opera utilizza la tecnica del fondo oro dipinto su tavola di pioppo. Alta 165 cm e larga 162, l'opera porta in pedice una iscrizione. SANCTVS HIERONIMVS AVE MARIA PLENA SANCTVS FAVSTINUS. Nella raffigurazione ieratica dei personaggi si possono riconoscere al centro le figure bibliche della Madonna col Bambino in maestà seduti su un trono. Il gruppo di santi è costituito a sinistra da Santa Margherita d'Antiochia (riconoscibile per la presenza ai suoi piedi di un drago). Al suo fianco si staglia San Rocco di Montpellier, che mostra le piaghe della peste. Ai piedi del trono in ginocchio si riconosce san Gerolamo in abito penitente e con il cappello cardinalizio ai piedi. A destra si intravedono un papa, san Sebastiano con in mano le frecce e la palma del martirio. Inginocchiato si riconosce sant'Agostino di Ippona e non Faustino come erroneamente è stato indicato nella tavola. Faustino non fu mai vescovo. Che sia Agostino lo si deduce non solo dal suo status di vescovo, ma soprattutto per il fatto che sotto il piviale è ben visibile la tunica nera dei monaci agostiniani. Questa allusione iconografica è caratteristica del santo e molto diffusa nelle sue raffigurazioni. Agostino è intento a leggere un libro che regge fra le mani. il suo volto ha un aspetto raccolto ed austero con una folta barba che gli copre le gote e il mento. L'opera è stata acquisita dal Museo del Louvre nel 1861 dalla collezione Marchese Campana ed attualmente è in deposito ad Avignone presso il Museo del Petit Palais.

 

 

Neri di Bicci

Neri di Bicci nacque a Firenze nel 1418. Fu l'ultimo esponente di una bottega di famiglia molto attiva tra il Tre e il Quattrocento a Firenze. Suo nonno, Lorenzo di Bicci,fu attivo nella seconda metà del Trecento mentre suo padre Bicci di Lorenzo lavorò nella prima metà del Quattrocento. I Bicci furono importanti esponenti del gotico toscano. Formatosi nella bottega del padre, alla sua morte, nel 1452, divenne capo bottega. Le sue opere sono documentata in un diario autografo redatto tra il 1453 e il 1475. Il suo stile semplice, ma con una forte carica devozionale, gli permise di procurarsi una numerosa serie di commissioni,ecclesiastiche e civili, che diffusero le sue opere sue opere nel contado fiorentino dove ancora oggi si trovano. Amò utilizzare colori in tonalità sempre vivide, tali da dare forza e preziosità alle sue opere. Morì a Firenze nel 1492.