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PITTORI: Antonio Vivarini

Polittico di San Girolamo con san Marco e sant'Agostino

Polittico di San Girolamo con san Marco e sant'Agostino

 

 

VIVARINI ANTONIO

1441

Vienna, Kunsthistorisches Museum

 

Polittico di San Girolamo con san Marco e sant'Agostino

 

 

 

La pala d'altare di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna, il cosiddetto Polittico di San Girolamo, oggi conservato a Vienna, al Kunsthistorisches Museum, proviene dall'altare di San Girolamo della chiesa veneziana di Santo Stefano, retta dagli agostiniani eremitani.

Il polittico fu commissionato per l'altare di famiglia da Marco de Molin all'apice della sua carriera, culminata nel 1442 con la nomina a procuratore de supra.

Dipinto a tempera su tavola, il polittico misura per intero cm 235 x 157. Lo scomparto centrale inferiore misura 155x63 cm. mentre gli scomparti laterali inferiori 136x47. Lo scomparto centrale superiore misura 80x55 e gli scomparti laterali superiori 59x47.

Al centro della pala nella fascia inferiore troviamo san Gerolamo. Il nobile patrizio veneziano è onorato dalla presenza di San Marco nel pannello di sinistra, mentre in quello di destra si nota il vescovo d'Ippona in qualità di patrono dell'Ordine che reggeva la chiesa. Agostino, che, sotto i paramenti episcopali, indossa la nera veste eremitana, è raffigurato in piedi, con il pastorale nella mano destra e un libro nella sinistra. La presenza di Sant'Antonio sarebbe un riferimento al fratello di de Molin, mentre quella dei tre santi Giovanni Battista, Girolamo e Ambrogio sarebbe dovuta al particolare legame che li unisce ad Agostino e, di conseguenza, agli eremitani. Ambrogio è il principale artefice della conversione di Agostino, Girolamo gli appare due volte in sogno e la seconda proprio insieme a Giovanni Battista. La prima menzione dell'opera risale ad Andrea Sansovino, che la vide nella chiesa veneziana nel 1581. Il dipinto è la prima attestazione della collaborazione tra i cognati Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna. Le firme degli artisti e la data, ricordate da Sansovino, erano con ogni probabilità sulla cornice. Questa purtroppo è andata dispersa negli anni che hanno visto il passaggio del polittico dalla collezione Este di Vienna, dov'era pervenuta ad inizio Settecento, al Kunsthistorisches Museum.

 

 

 

Antonio Vivarini

Antonio Vivarini, è noto anche come Antonio da Murano, dal paese dove nacque verso il 1418. Probabilmente si formò alla scuola di Andrea da Murano e nella sua formazione giovanile risentì dell'influsso di Gentile da Fabriano. La sua prima opera conosciuta è datata 1440 mentre il suo ultimo lavoro, conservato a Roma, risale 1464. Lavorò sovente con Giovanni d'Alemagna, con cui iniziò la decorazione della cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani a Padova, assieme ai più giovani Nicolò Pinzolo e Andrea Mantegna. A partire dal 1450 Antonio lavorò sostanzialmente da solo o assieme al fratello minore Bartolomeo, dipingendo numerose pale d'altare e polittici soprattutto per le chiese di Venezia. il suo stile prediligeva una notevole attenzione alla cromaticità delicata e raffinata, soprattutto negli incarnati. La sua bottega fu proseguita, oltre che dal fratello Bartolomeo, anche dal figlio Alvise. Si ritiene che sia morto a Venezia dopo il 1476 e prima del 1484.