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PITTORI: Giordano Luca

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

La scena del tolle lege

 

 

GIORDANO LUCA

1684

Napoli, chiesa S. Maria Regina Coeli, Cappella di S. Agostino

 

Sant'Agostino e la scena del tolle lege

 

 

 

La tela, di grandi dimensioni (313X208 cm) è un'opera di Luca Giordano che la realizzò per la Chiesa di S. Maria Regina Coeli a Napoli. L'opera fa parte di un piccolo progetto dell'autore di realizzare alcune tele sulla figura e la vita di sant'Agostino per la Cappella del Santo nella chiesa napoletana.

L'opera venne realizzata nel 1684 e narra la scena del tolle lege nel giardino della casa di Milano così come viene descritto da Agostino nelle Confessioni.

Agostino è seduto ai piedi di un albero, sta leggendo un libro che ha deposto a lato e volge lo sguardo verso l'alto dove due angeli lo invitano a leggere un passo di san Paolo che lo convincerà in modo definitivo a farsi cristiano e a chiedere di essere battezzato.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze ... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29

 

Luca Giordano

Luca Giordano nacque a Napoli nel 1634. Studiò a Napoli nella cerchia di Jusepe de Ribera. Nel 1652 si recò a Roma, dove venne in contatto con l'ambiente di Pietro da Cortona. Lavorò ancora a Napoli e poi a Montecassino, dove lasciò numerosi affreschi tra i quali: gli affreschi per la cupola di Santa Brigida, la decorazione per la chiesa e il monastero di San Gregorio Armeno. Nel 1667 si recò a Venezia dove rimase fortemente suggestionato dalla pittura di Tiziano e dal colorismo di Veronese. Dopo un soggiorno a Firenze tra il 1682 e il 1686, dove eseguì gli affreschi in palazzo Medici Riccardi, nel 1692 venne invitato da Carlo II in Spagna dove realizzò i cicli di affreschi all'Escorial, al Cason di Buen Retiro, nella sagrestia della cattedrale di Toledo e nel monastero di Nostra Signora di Guadalupe. Nel 1704 tornò a Napoli dove lasciò ancora testimonianze della sua fervida fantasia: le tele per la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella e gli affreschi della certosa di S. Martino. Luca Giordano morì a Napoli nel 1705.