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PITTORI: Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino

Studio di Sant'Agostino che legge in ginocchio un libro tenuto da un angelo bambino

Studio di Sant'Agostino che legge in ginocchio un libro tenuto da un angelo bambino

 

 

BARBIERI GIOVANNI FRANCESCO detto il GUERCINO

1640-1650

Madrid, Accademia di San Fernando

 

Studio di Sant'Agostino che legge in ginocchio un libro tenuto da un angelo bambino

 

 

 

Fu Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino a eseguire questo studio di Sant'Agostino che legge in ginocchio nel suo studio un libro tenuto da un angelo bambino. Il disegno che è conservato all'Accademia san fernando a Madrid, misura 26 x 19 cm ed è stato eseguito su carta trasparente di agarbur con la tecnica della matita a Sanguigna. L'opera è stata acquisita all'Accademia nel 1836 e vi fu portato da D. Valentín Carderera dal Monastero di Valparaíso.

Con una matita nell'angolo in basso a sinistra del supporto è stato scritto "Guercino?". La filigrana della carta utilizzata, mostra un ancoraggio inscritto in un cerchio con una stella a sei punte in alto.

La struttura del disegno è semplice e raccolta in un piccolo spazio che corrisponde allo studiolo o biblioteca di Agostino. In un vano in alto, sopra una mensola sono accatastati alcuni grossi e voluminosi libri. il santo indossa i paramenti episcopali con la mitra sul capo. Il bastone pastorale invece è stato appoggiato al muro. Il volto di Agostino esprime una grande attenzione alla lettura del libro aperto che gli regge un angioletto nudo ritto in piedi che guarda negli occhi il santo. Una rigogliosa barba scende dal volto del santo, il cui aspetto richiama la maturità dei suoi anni.

La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio o seduto in atto di leggere o di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazioni tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere. La scena tuttavia qualche volta è stata scambiata dagli artisti con quella del sogno di san Gerolamo, che si svolge anch'essa nello studiolo del santo mentre è intento a scrivere e pensa alla vita in Paradiso.

 

 

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino

Nato Cento, nel Ducato di Ferrara, nel 1591, Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino si recò a lavorare a Roma dove ci ha lasciato diverse tele nella Chiesa di S. Agostino, fra le quali un Agostino fra il Battista e Paolo. In un'altra tela conservata al Museo del Prado di Madrid il Guercino ripropone un soggetto assai sfruttato nella iconografia agostiniana: l'episodio dell'incontro sulla riva del mare fra Agostino e un fanciullo che gli fa comprendere la inutilità dei suoi sforzi per comprendere la vera natura della Trinità. Di ritorno a Cento, vi dipinse dal 1628 per l'Oratorio del Nome di Dio quel Cristo che appare alla Madonna, ora nella Pinacoteca civica. L'arte del Guercino, molto plastica e figurativa, si sviluppa nell'ambito del barocco italiano. Morì a Bologna nel 1666.