Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Mattia Preti

PITTORI: Mattia Preti

Sant'Agostino con San Giovanni Battista e Guglielmo d'Aquitania

Agostino con Giovanni Battista e san Guglielmo d'Aquitania

 

 

MATTIA PRETI

1694

Rabat di Gozo, chiesa di S. Agostino 

 

Sant'Agostino con San Giovanni Battista e Guglielmo d'Aquitania

 

 

 

Prima di stabilirsi ad ir-Rabat, gli Agostiniani di Gozo possedevano una piccola chiesa vicino a Ix-Xagħra. Essa era dedicata alla Il-Madonna tas-Seba' Ferhat (letteralmente, Nostra Signora delle Sette Gioie). Nel monastero di Ir-Rabat (ovvero Victoria) si può anche ammirare un dipinto che raffigura sant'Agostino che prega Nostra Signora circondata da sette angeli, che simbolizzano le sette gioie. Si ritiene che possa risalire all'anno 802: probabilmente portato a Ir-Rabat dalla cappella di Ix-Xagħra.

Non si sa molto sulle origini del monastero di Ir-Rabat, tuttavia viene menzionato nei registri dell'Ordine nel 1453. Nel 1652 Papa Innocenzo X ne decretò la chiusura assieme ad altri monasteri, ma venne riaperto appena 4 mesi dopo grazie all'intervento del Grande Maestro dell'Ordine di San Giovanni, Giovanni Paolo Lascaris Castellar.

La struttura del monastero è stata ingrandita due volte nel Seicento: tra il 1662-1666 e poi a partire dal 1690. Inizialmente gli Agostiniani avevano deciso di ricostruire il monastero per gradi, ma il terremoto del 1693 cambiò i programmi e impose l'urgenza dei lavori. Avviate su un progetto di Ferdinando Valletta, le ristrutturazioni vennero completate nel 1717.

All'interno della chiesa la pala d'altare principale ritrae sant'Agostino con San Giovanni Battista e Guglielmo d'Aquitania. Il quadro fu dipinto nel 1694 da Mattia Preti.

Quattro grandi statue in pietra dominano invece l'ingresso alla chiesa. Esse rappresentano Nostra Signora della Cintura, Sant'Agostino, San Tommaso di Villanova e San Nicola di Tolentino. Le statue furono scolpite da Antonio Busuttil ed erette di fronte alla chiesa nel 1860.

 

 

Mattia Preti

Nato nel 1613 a Taverna, in provincia di Catanzaro nella Sila piccola, è conosciuto anche come il Cavaliere Calabrese date che venne creato cavaliere da papa Urbano VIII nei suoi trascorsi romani. Preti nasce terzogenito di una numerosa famiglia del ceto intermedio, delle cosiddette famiglie "onorate", non ricche di possedimenti o beni materiali ma di "qualità morali e intellettuali" come si evince dalla separazione fra ceti elaborata nel 1605.

La madre, Innocenza Schipani, apparteneva ad una delle quattordici famiglie nobili di Taverna, nella cui chiesa parrocchiale possedeva una cappella gentilizia che ospitò il battesimo del piccolo Mattia. Suo precettore fu don Marcello Anania, parroco della Chiesa di Santa Barbara di Taverna, che lo istruì «nella grammatica e nelle buone lettere

Nel 1630 si trasferì a Roma, dove abitò con il fratello Gregorio, anche lui pittore.

Qui conobbe le tecniche del Caravaggio da cui fu fortemente influenzato. Rimase a Roma per quasi venticinque anni, anche se si recò spesso in viaggio per l'Italia e all'estero in Spagna e nelle Fiandre. Nel 1653 si trasferì a Napoli dove conobbe e subì l'influenza di Luca Giordano, un altro grande pittore di quel secolo. A Napoli dipinse sulla volta di San Pietro a Majella la vita di San Pietro Celestino e Santa Caterina d'Alessandria. Nel 1661 Preti si trasferì a Malta, invitato dal Gran maestro dell'Ordine di Malta Raphael Cotoner.

A La Valletta realizzò buona parte della decorazione della Cattedrale di San Giovanni oltre alla Conversione di San Paolo per la vecchia Cattedrale di San Paolo a Medina per conto dei Cavalieri Ospitalieri. Dal 1672 riesce a realizzare alcune opere nelle chiese della sua città natale, Taverna. Morì nel 1699 a La Valletta.