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Agostino con il cuore trafitto
RUBENS PETER PAUL
1620
Zurigo, Collezione Buhrle
Agostino con il cuore trafitto
Peter Paul Rubens ha dipinto più volte la figura di Agostino, ma in questa occasione, trattando un tema iconografico di grande spessore teologico, ha fornito una impostazione del tutto originale che si discosta dalle omologhe raffigurazioni sul tema.
Agostino è visto dal basso nella sua dinamica proiezione verso l'alto che sembra spingere lo stesso spettatore ad alzarsi verso il cielo. In ginocchio su una nuvola, con i suoi attributi episcopali ai piedi, il santo con la mano sinistra alzata, volge verso l'alto il suo cuore trafitto dalla freccia dell'amore divino. Un nugolo di angioletti in uno spazio di cielo senza tempo, lo coadiuvano nella sua azione con leggerezza e simpatia.
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?
AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3
Peter Paul Rubens
Nato in Germania, dove il padre - un ricco anversese che aveva abbracciato la religione calvinista - si era rifugiato, Rubens riceve i primi rudimenti dell'arte a Colonia, ma la sua vera formazione avviene ad Anversa. Nel 1598 si iscrive alla Gilda di san Luca, la corporazione dei pittori della città. Due anni dopo parte per l'Italia. Arrivare a Venezia e Roma nell'anno 1600 significa la svolta decisiva nella sua carriera. Copia i maestri nordici, ma vi affianca i pittori italiani e soprattutto Tiziano. Nel 1608 lascia l'Italia per Anversa dove raggiunge l'apice della scuola locale. Dal 1620 gira per le capitali europee fino alla morte.