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Agostino e san Paolo
SAN PAOLO
La figura e il pensiero paolino a Milano ebbero per Agostino un ruolo fondamentale nel processo di conoscenza e di approfondimento della teologia cristiana. Un incontro con sant'Ambrogio, procuratogli dalla madre, segnò un passo decisivo verso il battesimo: inoltre venne convinto da Monica a seguire il consiglio dell'apostolo Paolo, sulla castità perfetta. Fra gli effetti ci fu la dolorosa separazione dalla donna con cui conviveva, la quale secondo la legge romana, essendo di classe inferiore, era praticamente una concubina, rimandandola in Africa e tenendo presso di sé il figlio Adeodato.
A casa di un amico, Ponticiano gli aveva parlato della vita casta dei monaci e di sant'Antonio abate, dandogli anche il libro delle Lettere di San Paolo.
Ritornato a casa sua, Agostino disorientato si appartò nel giardino, dando sfogo ad un pianto angosciato e mentre piangeva, avvertì una voce che gli diceva "Tolle, lege, tolle, lege" (prendi e leggi), per cui aprì a caso il libro delle Lettere di S. Paolo e lesse un brano: "Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri" (Rom. 13, 13-14).
Dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò tutto, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti.
Quanto alla teologia agostiniana e ad alcuni temi trattati, l'influenza paolina è immediatamente percepibile. Sulla difficile questione dell'indagare le ragioni per cui Dio interviene a favore di alcuni e non di altri, perché noi non abbiamo titoli per criticare Dio, Agostino si rifà in proposito alle parole di Paolo di Tarso: «O uomo, chi sei tu per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: "Perché mi hai fatto così?". Forse il vasaio non è padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare?».
Parafrasando San Paolo, Agostino affermava anche che l'uomo può raggiungere la Verità, ma non la può possedere, poiché sarebbe possedere Dio; piuttosto, l'uomo ne viene posseduto.
Distinguendo la volontà di fare il bene dalla capacità effettiva di realizzarlo, Agostino si rifà ancora alle parole di Paolo di Tarso: «C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; io infatti non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me» (Paolo, Lettera ai Romani, VII, 18-20).
Le rappresentazioni iconografiche con san Paolo
Maestro di Sant'Agostino (1475-1500) a Aquisgrana, Suermondt Ludwig Museum
Maestro fiorentino (1500-1525) a Greenville, Bob Jones University Museum
Pellegrino Tibaldi (1585-1590) a Parigi, Museo del Louvre
Maestro di Concesio (XVII secolo) a Concesio, chiesa di S. Andrea