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La Provincia agostiniana di Sardegna

Agostino vescovo tra Cristo e la Vergine in una pala d'altare a Cagliari

Agostino vescovo tra Cristo e la Vergine

 

 

LA PROVINCIA AGOSTINIANA DI SARDEGNA DAGLI INIZI A TUTTO IL XVI SECOLO

di Lino Neccia

da Analecta Augustiniana, LXII (1999), pp. 359-389

 

 

 

 

PREMESSA

Il motivo di fondo per cui ad un certo punto della storia dell'Ordine Agostiniano ci si attivò per la fondazione di una provincia religiosa in Sardegna è facilmente intuibile e fin troppo ovvio: qui si erano rifugiati i monaci confratelli e seguaci di S. Agostino, qui avevano portato in salvo le spoglie del Santo Dottore: "Sembra quasi certo che l'istituzione agostiniana giunse in Sardegna con S. Fulgenzio di Ruspe. Durante il suo primo esilio in questa isola, verso il 502, condusse vita comune con chierici e monaci venuti con lui dall'Africa. Esiliato di nuovo dopo dieci o quindici anni, fondò un monastero fuori di Cagliari, in un luogo lontano dallo strepito della città, dice il suo biografo, e unito alla basilica del santo martire Saturnino, dove governò una numerosa comunità" [1].

Da questo momento in poi, e dopo il riscatto dei resti del Santo da parte di Liutprando, non si sa più nulla di un'eventuale presenza di religiosi che abbiano seguito la regola di S. Agostino in Sardegna. Le leggende e le acrobatiche ricostruzioni storiche che, senza verosimiglianza alcuna, attestano una continuità nel tempo tra la prima fondazione e l'Ordine degli Eremitani di S. Agostino, sono da ritenersi, tutt'al più, pie quanto velleitarie ricostruzioni diacroniche, volte ad affermare un legame nel tempo, di fatto mai esistito. Tuttavia, cercare di ripercorrere le tappe storiche che hanno portato gli Agostiniani in Sardegna non è cosa semplice: la ben nota mancanza di fonti e di documentazione in genere, dovuta alle non facili condizioni in cui l'isola versava nei secc. XV e XVI, rende difficile, ma non impossibile, ricomporre i momenti iniziali di tale presenza. La fondazione di questa nuova provincia si iscrive nel processo di riforma portato avanti dalle congregazioni di osservanza, processo avviatosi molti anni prima e in cui questa nuova circoscrizione dell'Ordine si inserisce già quando tale opera di rinnovamento era ormai ben avviata. Dico subito che l'idea venne ad alcuni religiosi della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara, in particolare a fr. Juan Exarch, primo, più attivo e convinto fautore della riforma, da trasmettere e diffondere anche nell' "Isla de Cerdeña". In primo luogo, quindi, è necessario mettere a fuoco la figura di questo religioso. Del resto, molte sono le testimonianze storiche che portano a lui, al punto che è ormai pacifico vedere in egli l'artefice principale della fondazione della provincia di Sardegna.

 

 

FR. JUAN EXARCH DI LERIDA

Juan Exarch, spagnolo, era discendente dei marchesi de Benedites. Aveva seguito da giovane suo padre militare a Napoli al servizio del "Rey Catolico", ed aveva anch'egli intrapreso la carriera nell'esercito spagnolo di stanza in quella città. Tutte le testimonianze lo vogliono nativo di Lerida, il solo Jayme Jordàn asserisce che era nativo di Valenza. Quest'ultimo, tuttavia, sembra condizionato dal fatto di voler presentare in maniera agiografica la figura di Juan Exarch, poiché fu fondatore di S. Maria del Soccorso di Valenza, casa principale della futura provincia. Del resto, la ragione che adduce é la seguente: "Algunos autores afirman, que N.V.P. Fray Juan Exarch fue Catalan de nacion, natural de la antiguissima Ciudad de Lerida (...) Fray Juan Exarch non fue natural de Lerida, sino de Valencia, como consta de los Registros de nuestros Reverendissimos Padres Generales, donde le llaman "Frater Joannes Exarch Valentinus" [2].

Poiché fr. Exarch fu fondatore del convento di S. Maria del Soccorso di Valenza, ne fu altresì priore e lì, a quanto sembra, morì, nulla toglie che venisse ufficialmente ritenuto figlio di quel convento e quindi al suo nome di religioso venisse aggiunta la specificazione di "Valentinus". [pag. 363] La maggior parte degli storici precedenti, comunque, lo ritiene nativo di Lerida. Interessante, a riguardo, è la testimonianza di Joseph Massot, che fu pure contemporaneo del Jordàn, scrisse pochi anni prima di lui la storia della provincia di Catalogna, ma venne totalmente ignorato dallo storico d'Aragona. Ebbene, il Massot riassume tutte le testimonianze che lo hanno preceduto e ne risulta una convinzione unanime. "El bienaventurado Padre Fray Juan Exarch naciò en la antiquissima Ciudad de Lerida en el Principado de Cataluña ... tomò el habito en un Convento de la Orden de nuestro Padre San Agustìn, en la Ciudad de Napoles, llamado San Juan de la Carbonara, en el qual professò ... Bolviò despues à España con licencia, y facultad del Reverendissimo Padre General Fray Ambrosio Coriolano para reformar, y fundar de nuevo algunos monasterios de la Orden de San Agustin, como lo afirma Fray Joseph Pamphilo Obispo Segnino en su "Cronica, fol. 90, pag. 1", con estas palabras: "Exarcus Hispanus, patria Ilerdensis, vir multum venerabilis vita sanctimonia, qui in Hispania, non tantum instauravit, sed nova quedam a fundamentis extruxit. Hinc observantia Sardiniae, sive Sanctae Mariae de sucursu Valentiae, quae Congregationi Sancti Joannis de Carbonara Neapolis subgiciebatur."

Lo mismo dize Fray Nicolàs Crusenio en su "Monasticon, fol. 177, part. 3, cap. 30, lin. 47, con estas palabras: "Tempore hujus generalis (hablando de Ambrosio Corano, ò Coriolano) fuit Exarcus quidam Hispanus, qui Neapoli assumpsit ordinis habitum et disciplinam, illam praecipue, quae apud Congregationem Carbonarie, adhuc erat integra, eamque in Sardiniam, et Valentinum Regnum perduxit, ibidemque multa monasteria restauravit"; y en la margen dize el mismo autor: "Pater Exarcus Illerdensis, Reformator Sardiniae et Valentiae." Y el Padre Maestro Fray Geronimo Roman en la "Historia de la Orden de San Agustin, fol. 110, p. I, col. I del segundo libro dize. "El año de 1477 fue un Padre Catàlan natural de Lerida, llamado Fray Exarch, varon de aprovada Religiòn, el qual haviendo tomado el habito en Italia, pidiò licencia al Padre Maestro Fray Ambrosio Coriolano General de la Orden de San Agustìn para reparar los de Serdeña, que por la antiguèdad no tenian muestra de lo passado, lo que le fue concedido de buena voluntad, por verle Varon de tanta Religion y virtud. Y porque sus cosa levassen buenos principios le fueron dados los Conventos de la Isla de Serdeña, que eran de la Provincia de Cicilia, donde fundò el monasterio de la ciudad de Saser. Fue allà, y tratò la cosas con tanto exemplo y virtud, que les hizo vivir al estilo de la Observancia. Despues pasò a las Islas Baleares, que son Mallorca y Menorca, y en la Isla de Mallorca fundò un convento fuera la Ciudad, baxo invocacion de la Virgen Santìsima del Socorro, y un Convento que avia dentro de la Ciudad muy pobre lo puso en buena forma. Y fundò otro en Menorca, en la Villa llamada Ciudadela. De allì fue à Valencia donde fundò aquella devotissima Casa del Socorro" [3].

Questa lunga e circostanziata citazione ha una spiegazione: oltre a riassumere le più autorevoli testimonianze del passato, è stata sicuramente la fonte cui hanno attinto diversi storici sardi che hanno scritto sull'argomento. Il Jordàn resta comunque l'autore che fornisce il maggior numero di notizie attorno alla persona di Fr. Exarch. Quest'ultimo, quindi, entrò nell'Ordine a Napoli, nel convento di S. Giovanni a Carbonara e qui conobbe e praticò il particolare stile di vita di quella Congregazione, una delle più in vista con riguardo allo spirito di riforma che si andava diffondendo nell'Ordine. A Napoli pertanto compì l'anno di noviziato, gli studi filosofici e teologici e prese gli ordini sacri. Ricoprì diversi incarichi all'interno della Congregazione, compreso quello di visitatore e in questa veste sembra sia stato a Roma per trattare con il P. Generale. In una di queste occasioni probabilmente espresse al Superiore maggiore il suo desiderio di diffondere l'osservanza nel Regno di Valenza, di fondarvi nuovi conventi e di riformare quelli che già vi erano. I suoi biografi sostengono che tale intenzione fosse conseguenza di un voto fatto alla Vergine del Soccorso durante un viaggio per mare: nel mezzo di una tempesta, mentre navigava verso Palermo, invocò la Madonna di cui si venerava in quella città una famosa immagine con il titolo di Vergine del Soccorso.

Avrebbe promesso in questo frangente di fondare conventi e chiese dedicate al suo culto e, scampato al pericolo, questo propose al Priore Generale Ambrogio da Cori. A mio avviso, come già accennato, l'intenzione di fr. Exarch fu quella di fondare una nuova provincia o congregazione di osservanza nel Regno di Valenza, non tanto quella di costituire una provincia nell'isola di Sardegna. D'altra parte, i domini che facevano capo a diverso titolo alla Corona d'Aragona comprendevano, oltre ai territori spagnoli e alle isole Baleari, anche il Regno di Napoli e la Sardegna. L'attività del religioso agostiniano si svolse all'interno delle rotte che univano questi possedimenti: da Napoli, passando per Palermo, verso Cagliari e le isole Baleari fino a Valenza. Si trattava, pertanto, di domini legati tra loro da un'unica amministrazione, per quanto senza continuità territoriale. Di ciò offre testimonianza sempre il Jordàn quando afferma che la nuova provincia venne denominata "di Sardegna" in onore di S. Agostino, che in quella isola era stato sepolto e per il fatto che a Cagliari vi era già un convento eretto presso l'antica tomba del Santo, convento acquisito all'Ordine nel 1491 dal generale Fr. Anselmo da Montefalco [4].

Per il resto, i conventi che vennero fondati ex novo o rinnovati si trovavano tutti in Spagna o nelle Baleari, tanto che la nuova provincia veniva indicata di volta in volta come "provincia di Sardegna" o "provincia di Valenza". Man mano che l'opera di fondazione procedeva, i nuovi conventi venivano sottoposti all'obbedienza della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara, con il P. Exarch vicario generale, fino al 14 luglio 1512, allorché il P. Generale Egidio da Viterbo eresse ufficialmente la provincia: "come lo fue en el año 1512 con Patente del Maestro General de la Orden Fray Egidio Viterbiense, que despues fue Cardenal, dada en Roma à 14 de julio de dicho año 1512 en la qual la nombra Provincia de Cerdena, por aver estado en el convento de Caller de aquella Isla, por mas de docientos años, el sagrado Cuerpo de N.P.S. Agustìn, y ser de esta Congregaciòn. Tambien se llamava Provincia de Valencia, por ser este convento de Nuestra Señora del Socorro la Cabeca de ella ... [5].

 

 

 

Note

 

(1) - Cfr. D. GUTIERREZ, Storia dell'Ordine di S. Agostino, vol. I/1, "Gli Agostiniani nel Medioevo" (1256-1356), Roma 1968, p. 27.

(2) - J. JORDÀN, Historia de la Provincia de la Corona de Aragòn..., Imprenta de A. Bordazar, Valencia 1712, parte prima, torno II, p. 14, par. 10.

(3) - J. MASSOT, Compendio historial, de los Hermitanos de nuestro Padre San Agustìn, del Principado de Cataluña: desde los años de 334... hasta los años de 1699, Imprenta de Juan Jolis, Barcelona 1699, pp. 250-251.

(4) - Si vedano. P. MARTINI, Storia Ecclesiastica di Sardegna, Stamperia Reale, Cagliari 1841, vol. III, app. 2°, pp. 458-459; A. SISCO, Notizie che il P. Antonio Sisco sassarese ricavò da antichi documenti, Biblioteca Universitaria Sassari, Ms. 52, sec. XVIII, c. 8r; F. DE VICO, Historia general de la Isla y revno de Serdeña, Barcelona 1639.

(5) - J. JORDAN, cit., p. 30.