Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Congregazioni > Testi medioevali > Leggendario

UN LEGGENDARIO DEI PRIMI SANTI AGOSTINIANI (1326-1342)

Sant'Agostino: miniatura da un codice fiorentino

 

Sant'Agostino: miniatura da un codice fiorentino

 

 

DE FRATRE PHILIPPO [1] LOMBARDO

 

 

 

(Fol. 50r) In civitate namque Placentie in domino quievit deo acceptus frater Philippus (Phylippus cod.), cuius asperitatem quis(quis) consideret merito admiratur. Ipse enim, ut acrius macerationi carnis insisteret, non laneis pannis neque cilicio, ut quidam amici dei solent, ad carnes domandas uteba(n)tur, sed ferrea lorica. Quare non immerito deus ostendit mirabilia. (Fol. 50v) Ego enim a fratre Albertino de Cumis huius ordinis, cui evenit quod narro audivi; qui mihi frequenter, dum Ianue studens fui, narrabat: magnis febribus occupatus ipsi fratri Filippo (sic), de quo multa audiverat, et beato Augustino patrono nostro se commendans ab ipsis febribus mundus exstitit. Magistrum namque fratrem Guillielmum de Cremona, qui nunc totum ordinem regit, de quadam infirmitate, quam in crure patiebatur, liberavit. Ac etiam plurimis infirmis et maxime contractis beneficium contulit sanitatis, ut in dicto loco fratrum de Placentia vestigia et signa clare habentur.

 

 

 

Il nostro Anonimo Fiorentino é il primo scrittore agostiniano che ci fornisca simili tangibili informazioni sul Beato Filippo da Piacenza. Oltre a sottolineare la santa e austera vita del frate, registra in special modo una storia che viene ripetuta dai successivi autori agostiniani. Secondo lui, fu per l'intercessione del Beato Filippo che fra Guglielmo da Cremona, che guidò l'Ordine dal 1326 al 1342, fu guarito miracolosamente da una grave malattia [2]. Il resoconto del nostro autore ci aiuta anche nello stabilire approssimativamente il periodo in cui visse il Beato Filippo. Il testo non ci autorizza a desumere che la guarigione miracolosa sia avvenuta durante il generalato di fra Guglielmo. Ci suggerisce piuttosto che ciò accadde precedentemente, cioè durante la giovinezza di Guglielmo, e quando fra Filippo era già deceduto.

Panfilo (fol. 52v) e Crusenio (p. 153) ovviamente sbagliano nel collocare la morte del beato Filippo rispettivamente negli anni 1341 e 1342. Per di più, considerando che il nostro autore scrisse tra il 1326 e il 1342, l’anno 1384, indicato da Jeronimo Roman [3], può essere tranquillamente ignorato. Herrera (2.241) e Torelli (5.268) senza dubbio dimostrarono di avere una più acuta capacità di giudizio seguendo Pietro Maria Campi, uno storico di Piacenza del diciassettesimo secolo, la cui fonte fu il manoscritto di una delle prime cronache che ci dà il 1306 come anno della morte del Beato Filippo [4] il che lo renderebbe contemporaneo di S. Nicola da Tolentino, e questa data può essere accettata. Herrera (2.241) e Torelli (5.267-69) aggiungono qualche dettaglio in più circa la venerazione che il popolo di Piacenza aveva per fra Filippo [5].

Una osservazione casuale nel resoconto del nostro Anonimo Fiorentino merita tuttavia di essere menzionata. Per i suoi studi era stato mandato dai suoi superiori allo studium generale dell'Ordine a Genova ("dum Janue studens fui"). Non sappiamo l'anno preciso in cui questo studium generale fosse stato fondato. E' menzionato negli atti del capitolo della provincia Romana tenuto a Corneto nel 1322 [6]. La data che possediamo sulla vita e carriera del nostro anonimo Fiorentino ci porta alla conclusione che esistesse già da alcuni anni prima del 1322.

 

 

 

Note

 

(1) - Phylippo nel codice.

(2) - Vedi PAMPHILUS, fol. 52v (sub an. 1341): "Philippus Placentinus, vir ut multa sanctitate praeditus, multos etiam infirmos miraculose curavit, praesertim Guilelmum Priorem generalem, qui gravi morbo correptus vivere desistebat"; CRUSENIUS, p. 153 (sub annno 1342): "Quibus adiungere licet B. Philippum Placentinum miraculorum gloria illustrem; complures enim infirmos curavit, ac prae ceteris Rev. P. Generalem (Guillelmum Cremonensem), ab omni medicorum manu derelictum, suis precibus in pristinum incolumitatis statum restituit". Cf. HERRERA, 2.241; TORELLI, 5.268ss.

(3) - Chronica, o. c., fol. 73r.

(4) - Il passo della cronaca, citato da Campi e citato nuovamente da HERRERA, 2.241 e TORELLI, 4.76 e 5.268, dice: "Eodem anno (M.CCC.VI) B. Fr. Philippus Ordinis Fratrum Eremitanorum obiit in civitate Placentiae miraculis coruscando, et sepultus fuit in ecclesia Fratrum Eremitanorum Placentiae".

(5) - Vedi anche CORIOLANUS, fol. 114r (nel suo elenco di santi agostiniani): “Vigesimus sextus fuit beatus Philippus Placentinus, cuius corpus requiescit in ecclesia sancti Laurentii Placentiae ordinis fratrum heremitarum sancti Augustini in magna veneratione et reverentia, meritis cuius multa signa omnibus et maxime Placentinis continue deus ostendit, que longum esset hic narrare".

(6) - Vedi gli atti di questo capitolo in AA 3.298. "Item in studio de Ianua fuit positus frater Paulus de Orto". Cfr. E. YPMA, La formation des professeurs chez les Ermites de Saint-Augustin de 1256 à 1354, Paris 1956, p. 50.