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L'africa romana: Thysdrus

Le gallerie interne dell'imponente anfiteatro

Le gallerie interne dell'imponente anfiteatro

 

 

THYSDRUS

 

 

 

L'anfiteatro

 

Risale alla fine del II e inizio del III secolo, misura 149 metri di lunghezza, 124 di larghezza e 36 d'altezza, é composto di tre ordini di arcate ornate di semicolonne e sormontate da un muro di coronamento. Sotto il pavimento dell'arena, lunga 65 metri, s'incrociavano due gallerie a volta, dove erano custodite le belve. Luogo di rifugio durante l'invasione Vandala (430) e nei primi tempi della conquista araba (647), l'anfiteatro fu trasformato in fortezza da La Kahina in guerra contro Hassan Ibn Noaman.

L'anfiteatro, terzo in ordine di grandezza dopo quelli di Roma e di Capua, è senza dubbio il monumento più grandioso che i Romani abbiano lasciato sul territorio africano; l'aspetto massiccio che lo caratterizza è dovuto all'uso di una pietra poco resistente, che non permetteva la realizzazione di una struttura molto traforata.

            IMMAGINI

Iniziato alla fine del II secolo o agli inizi del successivo, l'anfiteatro non sembra essere mai stato completato: stanchi delle tassazioni imposte da Roma, proprietari fondiari e contadini della regione vi si sarebbero riuniti nel 238 (la data non è certa) per proclamare decaduto l'imperatore Massimino e sostituirgli Gordiano, allora proconsole d'Africa a Cartagine. La risposta di Massimino fu immediata e Gordiano, sconfitto, si suicidò nel suo palazzo di Cartagine dopo un regno effimero durato qualche settimana.

Trasformato in fortezza da la Kahina, accolse, nel corso delle lotte di potere che seguirono la morte di Murad Bey (1695), i partigiani di Ali Bey: per sedare la rivolta Mohammed Bey vi fece allora aprire una breccia. In seguito il monumento servì da cava di materiale da costruzione. L'anfiteatro, di forma ellittica, è composto da tre ordini di arcate ornate di semi colonne e sormontate da un muro di coronamento conservatosi solo sul lato sud; all'interno scale e gradinate sono quasi completamente scomparse. Sotto il pavimento dell'arena, lunga 65 m, s'incrociavano due gallerie comunicanti con l'esterno; quella maggiore, contornata da 16 stanze in cui le belve erano di solito chiuse in gabbia, era coperta con un impiantito mobile in legno. Nella struttura potevano prendere posto 30000 spettatori: ciò dimostra, data la popolazione della città, che gli spettacoli dovevano attirare gente da tutta la regione.