La nobile famiglia milanese dei Modroni verso la metà dei Seicento si imparentò con i Pirovano che avevano possedimenti a Cassago.

La presenza di questa casata a Cassago fu breve, quasi una meteora, ma lasciò molti strascichi dal punto di visto economico e della attribuzione della eredità. Tutto incomincio quando la figlia del questore Giovanni, che poteva fregiarsi del titolo di marchesa, stipulò un contratto di matrimonio nel 1643 con il conte Antonio Modrone.

Il 24 agosto ci fu l'accordo per la costituzione di una dote di 12000 scudi più altri 3000 "di accrescimento."

Il 26 ottobre Antonio Modrone riceve 5000 scudi di dote per il matrimonio con Giovanna Pirovano. Dai due nel 1661 nacque una figlia di nome Teresa che poi avrebbe sposato un Visconti. Sicuramente ebbero anche una seconda figlia Laura che si fece monaca nel monastero di clausura di S. Agostino a Porta Lodovica a Milano con il nome di Joanna Antonia. Laura entrò in clausura tra la fine del 1665 e gli inizi del 1666. Non sappiamo quanti anni avesse a quel tempo, ma probabilmente era giovanissima, altrimenti non si spiega la eccezionale dispensa concessa dal vescovo. Aveva forse pochi anni (era nata dopo il 1661) poichè verso il 1665 era morto suo padre Antonio Modrone, aprendo la questione della restituzione della dote ricevuta nel 1643 in occasione del matrimonio.

Per recuperare il capitale necessario l'abate Giovanni Carlo Modrone, fratello di Antonio, fece istanza al Senato di Milano per l'alienazione dei beni di Antonio "al fine di pagare i debiti che gravavano su quest'ultimo per la restituzione della dote della moglie Giovanna Pirovano".

Giovanna si risposa con un nobile piemontese, il marchese Carlo Amadeo Rossilione de Bernés o Bernezzo, trasferendosi a Torino dove muore nel 1678. La figlia Teresa, che dopo un'annosa disputa col Bernés eredita i beni di famiglia, è l'unica a fregiarsi del titolo di marchesa Pirovano di Modrone. I suoi figli saranno già dei Visconti.