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CICLo AGOSTINIANo di un Maestro vetraio champenois a Eperney

Agostino discute con Ambrogio, vetrata nella chiesa di Notre Dame a Eperney

Agostino discute con Ambrogio

 

 

MAESTRO VETRAIO CHAMPENOIS

1500-1520

Chiesa di Notre Dame a Eperney

 

Agostino discute con Ambrogio

 

 

 

Gli artisti si sono occupati più di una volta dei rapporti milanesi fra Ambrogio e Agostino. Li si vede discutere già sulle vetrate di Erfurt o negli affreschi di Gubbio. In questa occasione Agostino porta di nuovo in testa un cappello ed il saio blu: gesticola con una certa vivacità, mentre Ambrogio con il palmo sinistro fa un gesto per dimostrare qualche cosa. Due amici dietro Agostino ascoltano con attenzione il dialogo fra il vescovo ed Agostino.

 

Vedendomi, non si tratteneva dal tesserne l'elogio e dal felicitarsi con me, che avevo una tal madre. Ignorava quale figlio aveva lei.

AGOSTINO, Confessioni 6, 2, 2

 

È un vero peccato che sia andato perso il testo di Agostino De pulchro et apto, "Sulla bellezza e sul conveniente", là avremmo trovato pagine intense per identificare la bellezza con l’amore. Da un frammento presente nelle Confessioni capiamo la sua prospettiva: «Io definivo il bello come ciò che si presenta bene in se stesso». Verità e bontà confluivano nella bellezza per esprimere al meglio l’unità dell’essere. Ireneo, Dionigi, Origene, Ambrogio... l’elenco ha solo l’imbarazzo di dimenticare qualcuno.

In ognuno di loro la bellezza ha trovato un posto d’onore. Ambrogio in modo particolare ha espressioni significative quando, ad esempio, nel suo Exameron spiega l’intera creazione alla luce della bellezza di Dio. Un breve passaggio come: «Dio prima ha creato le cose, poi le ha abbellite» è indice del suo modo di riflettere. Tutto ciò che esce dalle mani del creatore è plasmato della sua stessa bellezza. Il vescovo di Milano, passando in rassegna i sei giorni della creazione, paragona il creatore all’artista.

«Come fanno coloro che scolpiscono nel marmo i volti e i corpi umani o li modellano nel bronzo o li riproducono con la cera», così Dio immette ogni giorno in ciò che crea una bellezza tale che potrà essere contemplata nel suo insieme a creazione completa.