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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Cinquecento > EperneyCICLo AGOSTINIANo di un Maestro vetraio champenois a Eperney
Agostino ordinato prete da Valerio
MAESTRO VETRAIO CHAMPENOIS
1500-1520
Chiesa di Notre Dame a Eperney
Agostino ordinato prete da Valerio
In questa circostanza si può notare Agostino che è rivestito da un rocchetto sul suo saio blu. I tratti del suo viso sono meno giovani delle altre scene e il suo viso ha un'espressione di inquietudine. Come aveva fatto Ambrogio a Milano, Valerio l'accoglie, la mano destra nella mano sinistra di Agostino. Paternamente pone la sua mano sinistra sulla spalla di Agostino. Un chierico porta la croce dietro Valerio, mentre altre persone assistono alla scena dell'ordinazione a sacerdote di Agostino.
Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.
Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.
In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.
POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1