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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > MonacoCICLo AGOSTINIANo a Monaco
Il battesimo di Agostino
MAESTRO DI NARNI
1409
Monaco, Alte Pinakothek
Il battesimo di Agostino
Sant'Ambrogio, con l'aureola e la mitra in testa, è in piedi a destra nei suoi paramenti episcopali. Il suo braccio teso tiene in mano una brocca d'oro da dove versa dell'acqua sulla testa di Agostino. Contrariamente alla iconografia tradizionale che mostra Agostino all'interno di una vasca, qui il santo catecumeno è solo inginocchiato dinanzi ad Ambrogio. Inoltre indossa ancora l'abito del maestro di retorica. Il viso del vescovo esprime un grande raccoglimento. Attorno a lui diversi chierici tengono un libro, i ceri, l'aspersorio e il pastorale. Dietro Agostino sta Alipio, dal viso giovanile e anche Adeodato, il figlio quindicenne.
In ginocchio c'è anche un'anziana persona: che sia Simpliciano? "Te deum laudamus" dice Ambrogio, "Te Dominum confitemur" risponde Agostino: è la composizione del Te deum quale ce la tramanda il medioevo. Questa tradizione diffusa sin dal IX secolo fu accolta e diffusa dalla Legenda Aurea. I personaggi che assistono sono divisi in due gruppi: a sinistra si trovano i laici, mentre a destra ci sono i chierici tutti tonsurati. In ginocchio dietro Agostino il personaggio con la barba, dal volto anziano, quasi certamente è la rappresentazione di san Simpliciano.
Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.
AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14