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CICLo AGOSTINIANo a Monaco

Agostino abbatte gli eretici, dipinto alla Aeltere Pinakothek a Monaco

Agostino abbatte gli eretici

 

 

MAESTRO DI NARNI

1409

Monaco, Alte Pinakothek

 

Agostino abbatte gli eretici

 

 

 

Agostino è al centro della scena e una scritta lo identifica: S(anctus) Augustinu(s). In questa scena indossa non più l'abito del retore, ma la tonaca dei monaci agostiniani medioevali. Il capo, circondato dal nimbo dei santi, porta la tonsura, mentre la tunica nera è cinta ai fianchi da una cintura di cuoio, simbolo di umiltà adottato dai monaci che si sono rifatti alla sua Regola. Egli leva la mano sinistra, con l'indice teso, mentre con la destra svolge un rotolo sul quale si può leggere: "Deus trinus in persone, unus in substantia". E' una citazione che ricorda il De Trinitate. Ai piedi del santo sono allineati tre eretici per ciascun lato, coricati sul dorso. Differenti per età, vestiti e aspetto, essi tengono in mano dei cartigli identici: "tu es malleus ereticorum" con cui attestano la loro resa dinanzi alla parola di Agostino,che cammina sui loro corpi allungati. A destra e a sinistra, due gruppi di persone pregano a mani giunte e indicano gli eretici sconfitti. Esse rappresentano gli eretici addormentati e quelli che ora ascoltano attivamente le argomentazioni di Agostino.

 

La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dove Pelagio ed il suo discepolo Celestio si erano rifugiati dopo il sacco di Roma da parte di Alarico, era diventata il principale centro di diffusione del movimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i Pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina del peccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei Pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto a Diospolis in Palestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma; papa Zosimo, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i Pelagiani.

 

Questi errori ... cercavamo di confutarli ... allo scopo che anche Pelagio, venendone a conoscenza, li correggesse senza essere attaccato personalmente: in tal modo sarebbe stata eliminata la sua funesta dottrina e gli sarebbe stata risparmiata la confusione ... Furono pertanto inviati alla Sede Apostolica dai due Concili di Cartagine e di Milevi rapporti concernenti tale questione prima che arrivassero in mano nostra o nell'Africa i verbali del processo ecclesiastico in cui si afferma che Pelagio si sia giustificato davanti ai vescovi della Palestina.

AGOSTINO, Lettera 186, 2 a Paolino