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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > MonacoCICLo AGOSTINIANo a Monaco
La scena del giardino
MAESTRO DI NARNI
1409
Monaco, Alte Pinakothek
La scena del giardino: il tolle lege
I personaggi sono immersi in un prato fiorito vicino ad una pianta di fico. La alta figura di Agostino, sulla sinistra, è definita dalla scritta Augustinus doctor. Indossa sempre dei vestiti da professore di scuola. Il viso è giovanile, con una leggera barba intorno al viso. Agostino tende l'orecchio alla voce di un angelo che sta scendendo mentre esclama: tolle, lege, tolle, lege. Il santo ha un'espressione sorpresa che lo distoglie dalla lettura. Il libro che aveva in mano è caduto a terra, ai piedi di un albero di fico, dove si può leggere la scritta: Induimini Dominum nostrum Jhesum Christum. E' il passo della lettera ai Romani 13, 14 dove l'apostolo Paolo ammonisce nei piaceri terreni. Altre figure giovanili assistono alla scena: sono amici, parenti. La loro presenza è inusuale, anche perchè Agostino non li descrive nelle Confessioni. Alla destra di Agostino si nota sempre un giovane con il medesimo volto e abito, che compare nelle altre scene ed è identificabile con Alipio, che era realmente presente nel giardino della casa di Milano.
Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.
Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.
AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29