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CICLo AGOSTINIANo di Bartolomè Esteban Murillo a Siviglia

Agostino confida a Dio la sua inquietudine di Bartolomé Murillo a Siviglia

Agostino confida a Dio la sua inquietudine

 

 

BARTOLOME' ESTEBAN MURILLO

1678

Le Tavole di Murillo per il convento di San Leandro a Siviglia

Collezione privata a New York

 

Agostino confida a Dio la sua inquietudine

 

 

 

La figura di Agostino riprende quella dell'estasi di Van Dick. Il bel viso del santo appare attivo, più vivo e fervente. Agostino sta per pronunciare le parole che sono disegnate nel cerchio intorno al simbolo del cuore fiammante: Inquietum est cor meum donec perveniat ad te. Si noti che perveniat ad te ha sostituito nel disegno il requiescat in te delle Confessioni. Il cuore fiammante simbolizza lo stato d'animo di Agostino, mentre la mitra, il bastone pastorale e i libri ai suoi piedi alludono alla sua carica episcopale e alle sue numerose attività intellettuali.

Il santo porta la tipica cocolla nera degli agostiniani.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3