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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > MurilloCICLo AGOSTINIANo di Bartolomè Esteban Murillo a Siviglia
L'entrata della chiesa agostiniana di san Leandro
BARTOLOME' ESTEBAN MURILLO
1678
Le Tavole di Murillo per il convento di San Leandro a Siviglia
Episodi della vita di sant'Agostino
Nel 1678, verso la fine della sua vita, Bartolomeo Esteban Murillo lavorò per gli Agostiniani Eremitani di Siviglia, il cui convento verrà soppresso nel 1835. Le tavole vennero disperse: due si trovano oggi nel Museo di Siviglia, un'altra importata dal maresciallo Soult, fu venduta in Inghilterra ed ora appartiene a una collezione privata di New York. Nella sacristia del convento c'era un'altra tavola finita in una collezione privata americana. Oltre questi quattro quadri ce ne sono due altri a soggetto agostiniano: una grande tavola al Museo di Siviglia e un quadro che ora è al Walker Art Center di Minneapolis.
I quadri non costituiscono forse un ciclo, ma dimostrano il desiderio degli eremitani di privilegiare le immagini delle visioni e delle allegorie rispetto ai lacci della descrizione storica.
Bartolomé Esteban Murillo è nato a Siviglia nel 1617. Rimasto orfano all'età di dieci anni, era il minore di quattordici fratelli. Venne adottato dalla famiglia di sua zia, sposata con un facoltoso medico che introdusse nella bottega di Juan del Castillo (1584-1640). Esteban lavorò con Juan Castillo per una decina d'anni e nella sua bottega ebbe modo di conoscere la pittura fiamminga, uno stile che a quei tempi era di moda, soprattutto a Siviglia grazie ai suoi commerci con il Nord Europa. Quando nel 1639 Castillo lasciò la città Esteban preferì rimanere dipingendo per conto suo. Fra il 1641 e il 1644 Murilo si trasferisce a Madrid per studiare le opere di Rubens, Van Dyck, Tiziano e Correggio. Fra il 1645 ed il 1646 riceve una commissione per dipingere undici tele con scene della vita di santi francescani. Nelle tavole francescane Murillo inserisce molte scene di genere, che in seguito divennero il soggetto dei suoi lavori. I suoi bambini, così come le sue Madonne presto diventarono popolari in Spagna e nel resto d'Europa. Ormai famoso, Murillo interviene attivamente nella vita sociale della sua città e nel 1660 fonda l'Accademia di Belle Arti di Siviglia. Nel 1662 il pittore viene ammesso a diverse organizzazioni religiose di Siviglia e viene richiesto per eseguire i ritratti delle persone importanti della città. Rimasto vedovo con cinque figli, il più grande dei quali ha solo 14 anni e il più piccolo è in fasce, Murillo si ritira con la famiglia in un convento di padri cappuccini. Dal 1665 al 1682 Murillo dipinse molte delle sue opere religiose principali, come quella di Santa Maria la Blanca (1665), l'Ospedale di Carità (1670-1674), dei Cappuccini (1676), dei Sacerdoti Venerabili (1678 ), degli Agostiniani (1680), e, infine, dei Cappuccini di Cadice. Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria restò un'opera incompiuta, perchè, durante la sua lavorazione, il pittore cadde da un'impalcatura. Riportato a Siviglia in condizioni critiche morì rapidamente nel 1682, lasciando molti allievi e seguaci. Le sue opere hanno influenzato la successiva pittura spagnolo ed hanno anticipato la pittura Rococò europea del XVIII secolo.