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CICLo AGOSTINIANo di Alhandra

Interno della chiesa di Alhandra con i quadri del ciclo appesi in alto

Interno della chiesa di Alhandra con i quadri del ciclo appesi in alto

 

 

BENTO COELHO DA SILVEIRA

1706

Alhandra, chiesa di S. João Baptista

 

Il ciclo di Bento Coelho da Silveira

 

 

 

Nella chiesa di san Giovanni Battista ad Alhandra sono conservate alcune tele che raffigurano la vita di Agostino, opera di bento Coelho da Silveira. La prima chiesa fu fondata dal cardinale D. Henrique nel 1558 e ancora oggi è considerata un edificio maestoso per la le opere d'arte che racchiude e per l'importanza della sua posizione, su una altura sopra la città nel cosiddetto Alto do Castelo o Miradouro do Castelo. Nel 1887 subì un violento incendio, che implicò la sua completa ricostruzione che si concluse nel 1910. Presenta un'architettura dalle linee semplici e spoglia di elementi decorativi. La chiesa presenta tre navate, con uno spettacolare altare maggiore dorato con basi in marmi policromi, artisticamente scolpiti e intarsiati. All'interno conserva una notevole collezione di arte sacra del Seicento e del Settecento, di grande qualità, di cui alcuni provenienti dalla chiesa originaria e altri provenienti dalle chiese di Lisbona, in particolare dall'ex convento del Grilo e composta da diversi dipinti del pittore Bento Coelho da Silveira (1618-1708).

 

Il ciclo proviene dunque dal Convento di Nostra Signora della Concezione di Monte Olivete o Convento del Grillo. Il convento era la Casa Madre della Congregazione degli Agostiniani Scalzi ed era stato fondato poco dopo la metà del Seicento da D. Luísa de Gusmão, insieme ad un altro convento del medesimo ordine, ma femminile e situato nella stessa zona, dove la Regina aveva deciso di ritirarsi e intendeva essere sepolta.

Entrambi gli edifici furono progettati da João Nunes Tinoco, architetto della Casa da Rainha. Nel 1683 il convento fu colpito da un incendio, che distrusse gran parte del complesso, compresa la chiesa. La ricostruzione interessò la scalinata del convento, la chiesa e gran parte del gruppo di celle che, in una nuova ala, furono aggiunte a quella sopravvissuta all'incendio. Chiuso il convento nel 1834, l'anno successivo la chiesa conventuale divenne la sede della Parrocchia di San Bartolomeo. Nel XX secolo l'edificio entrò a far parte dei «Colhimentos da Capital» e nel 2011 fu ceduto alla Santa Casa da Misericórdia di Lisbona.

 

 

Bento Coelho da Silveira

Bento Coelho da Silveira nacque a Lisbona probabilmente nel 1617, secondo quanto afferma in un suo manoscritto Caetano Alberto da Silva. Fu discepolo di Marcos da Cruz, pittore di una certa fama, e come altri conterranei deve essere stato in Spagna, dove avrebbe conosciuto Peter Paul Rubens e la sua arte. Di Bento si parla in un documento del 1648, dove compare come membro del consiglio della Confraternita di san Luca, di cui fu più volte giudice e dove prestò servizio fino al 1701. Nel 1678 fu nominato pittore reale con lettera del reggente D. Pedro in sostituzione di Domingos Vieira. Verso il 1650 acquistò case in Calçada de Paio de Novais nel Chiado, dove aprì la sua prima bottega. Probabilmente morì nel 1708, quando Lourenço da Silva Paz gli succedette come Pittore Regio.

Lavorò per la Corona, per la nobiltà portoghese e per gli Ordini Religiosi, fra cui Gesuiti, Carmelitani Scalzi, Domenicani, Agostiniani, Francescani, Clarisse, Cistercensi e varie Confraternite. Dipinse tele per i Conventi di Cardais, di San Pietro de Alcântara, per le chiese di san Cristoforo, della Madre ddi Dio, di Nossa Senhora de Jesus, dell'Incarnazione, dei Conventi di Carmo, di Santa Marta, di Nossa Senhora do Bom Sucesso, di Santo Alberto,di Nossa Senhora da Conceição de Marvila. Altre sue opere furono realizzate per la Chiesa del Convento dos Paulistas, di Castelo, di san Rocco, di Nossa Senhora da Quietação, di san Michele, di Ameixoeira, di Sant'Antonio a Évora, di Santa Maria in Loures, della Madre di Santiago a Sesimbra, di san Michele a Castelo Branco, di san Sebastiano a Cernache do Bonjardim, di Santa Maria de Salzedas a Tarouca, di Santa Maria de Almacave a Lamego. La maggior parte delle chiese di Lisbona distrutte dal terremoto del 1755 avevano opere dell'artista. Ad oggi gli sono state attribuite più di 200 opere, che dipinse fino alla morte.